TRIESTE I lavoratori di Wärtsilä vanno verso il “sì” all’accordo trovato fra sindacati e proprietà, uscente e subentrante, per il passaggio verso la nuova fase nella storia dello stabilimento, all’insegna di Msc. L’assemblea di lunedì mattina è stata ampiamente partecipata, e nel corso del dibattito i sindacati hanno registrato quel che è sembrato un ampio consenso attorno alla proposta, che conclude la “via crucis” iniziata ormai due anni fa con la ferale comunicazione di esubero da parte della proprietà finlandese. Le urne saranno aperte ancora martedì mattina, dalle 10 alle 12, e nel caso in cui venga confermato un probabile esito positivo il passaggio sarà ratificato giovedì in sede ministeriale a Roma, mentre l’accordo di programma sarà sottoscritto entro il 26 del mese.
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Nella serata erano circa 200 i lavoratori che hanno votato, ma sarà possibile votare anche martedì mattina alle urne in portineria, per dar modo anche ai lavoratori in ferie o comunque non in servizio di partecipare alla consultazione. Durante l’assemblea, in ogni caso, le sigle hanno constatato il supporto dei lavoratori. Il segretario provinciale Uilm Antonio Rodà osserva: «Ci sono le condizioni per un plebiscito, abbiamo avuto parecchi attestati di approvazione, e i lavoratori sembravano votare in maniera chiara. Per noi è una grande soddisfazione, è il coronamento del lavoro fatto in questi due anni».
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Il segretario provinciale di Fiom Cgil, Marco Relli, riflette: «I lavoratori sono persone coscienziose, hanno capito perfettamente la situazione. Poi ovviamente c’è sempre chi chiede delucidazioni o chiarimenti, ma nel complesso è stata capita l’importanza del passaggio e apprezzato gli sforzi». L’esito della lunghissima trattativa, prosegue l’esponente Fiom, è «essenziale per il suo essere in controtendenza»: «Questa è reindustrializzazione: il sito rimane industriale e strategico, c’è l’assorbimento di tutto il personale e in caso anche di parte dell’indotto, e sul fronte salariale abbiamo fatto il possibile. Se si va a vedere le crisi altrove, penso a Gkn o anche alla Eaton di Monfalcone, qui la situazione è diversa».
Anche per Alessandro Gavagnin, segretario provinciale di Fim Uilm, l’assemblea è stata «tranquilla»: «Abbiamo fatto il punto su quanto uscito dagli incontri dei giorni scorsi, abbiamo fatto un appello a capire l’importanza di un accordo che riguarda non soltanto il singolo ma tutte le 261 persone interessate. Dagli interventi, così come dai confronti dei giorni scorsi, tutto lascia intendere che la volontà dei lavoratori sia quello di far entrare Msc con questo piano industriale».
Passando alle Rsu, Fabio Kanidisek di Fim Cisl ritiene che l’assemblea sia «andata al top»: «Hanno partecipato tantissime persone, e abbiamo avvertito una condivisione massima. Nessuno ovviamente è entusiasta, ma tutti sono realisti nella lettura della situazione. La partecipazione al voto è anch’essa altissima e la sensazione è che il “sì” vincerà largamente. Ad oggi come Rsu siamo soddisfatti dell’andamento dell’assemblea, così come delle domande fatte».
Andrea Della Pietra di Fiom Cgil registra la «soddisfazione delle maestranze» per un accordo che garantisce la continuità del lavoro: «L’assemblea ha avuto toni abbastanza miti, i lavoratori sembrano soddisfatti, noi abbiamo portato a casa il massimo che potevamo fare». Concorda Giacomo Viola di Uilm: «Le votazioni procedono a buon ritmo, l’assemblea è stata esplicativa. Credo che la maggior parte delle persone abbia capito cosa abbiamo fatto e sia pronta alla nuova sfida di Msc. Questo ovviamente salvo stravolgimenti, che dovrebbero però essere epocali».
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