Usigrai, Avs, sinistra dentro e fuori viale Mazzini non perdono occasione di fare una figuraccia sulle elezioni francesi. Parlano di TeleMeloni anche nel giorno in cui dovrebbero gioire -dal loro punto di vista- della vittoria dell’ammucchiata anti-le Pen. Piangono e lamentano che il Servizio pubblico non abbia trattato abbastanza il voto francese. “Sui risultati delle elezioni francesi il Servizio Pubblico non ha fatto nulla per dare conto tempestivamente su quanto stava avvenendo. Di un voto che parla direttamente al futuro dell’Europa. Mentre Mediaset e La 7 hanno scelto una programmazione ad hoc, la Rai non si è preoccupata minimamente delle elezioni francesi”. Lo scrive in una nota l’esecutivo Usigrai sottolineando che “i tg di prima serata hanno lasciato pressoché invariata la scaletta tra un servizio sul caldo e uno di cronaca nera; e durante l’access e il primetime vengono trasmessi Techetecheté e un programma di musica su Raiuno; un film su Raidue, e una replica di Report su Raitre ma su tutt’altro”.
Polemica pretestuosa e ridicola verrà smentita a breve giro di posta. La guerra non tanto “fredda” è soprattutto contro Rainews. Contro la testata di Petrecca la sinistra raggiunge il parossismo. “Il canale all news della Rai – prosegue la doglianza dell’Usigrai- : contrariamente al suo mandato editoriale, decide di aprire alle 22 di ieri non con la Francia ma con il festival ‘Città Identitarie’ ideato da Edoardo Silos Labini”. Apriti cielo, come si sono permessi di dare spazio a un festival culturale in cui stava intervendo Carlo Verdone… Al coretto triste si è aaggiunto il capogruppo dell’Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro. Il presidente del gruppo Misto di palazzo Madama e componente della commissione di Vigilanza Rai dice: “TeleMeloni ha toccato il fondo”.
E infierisce ancora sul festival di Pomezia di Sylos Labini. Cristofaro inorridisce per la manifestazione” che ha come scopo la difesa, la promozione e la diffusione dell’Identità italiana; e la valorizzazione del nostro patrimonio culturale e artistico: il cui manifesto è firmato tra gli altri da Vittorio Sgarbi, Marcello Veneziani, Diego Fusaro, Giampaolo Rossi, Federico Mollicone”. Dovremmo essere grati a eventi del genere, siamo sconcertati per il “massacro” di un evento culturale. Qui la Francia non c’entra, è un attacco politico.
La replica smentisce i fatti così come sono stati raccontati: “Ai colleghi del Cdr e all’Usigrai la direzione replica con i fatti. Era concordato da diversi giorni uno speciale elezioni francesi di Rainews24 che puntualmente è andato in onda”. Così informa in una nota Rainews. Non solo: “Rainews Speciale Francia dalle 20 alle 21 con Eric Jozsef -Liberation Francesco Maselli. L’Opinion la nostra inviata Emma Farne dal quartier generale Nfp e corrispondenti Manzione e De Stefano. Dalle 21 in poi sono stati previsti esperti in tutte le mezz’ore in onda fino alle 24. Ospiti: Marine Valensise , Massimo Nava, Giampiero Gramaglia”. “Come sempre il canale all news assolve il suo compito. E il direttore Paolo Petrecca esprime rammarico per i continui attacchi personali subiti in modo strumentale e in questo caso perfino oltre i limiti della decenza. In questa circostanza il cdr, che dovrebbe tutelare i colleghi, si sforza addirittura di mettere in relazione stimati professionisti con la vita privata del direttore”.
Ancora una precisazione sull’attacco totalmente ingiustificato a Sylos Labini, vittima di questa “guerra” fondata sul nulla. Per quanto riguarda l’apertura del tg delle 22 sul festival delle città identitarie, la nota comunica: “E’ stata una libera scelta del vicedirettore di turno. I festival sono una delle principali fonti di notizie con cui rainews24 e rainews.it fanno partnership continue. E l’informazione nelle all news non segue regole fisse di impaginazione come nei tg generalisti”. Figuraccia su tutta la linea. Il problema è un altro. A sinistra, visto che ha vinto la sinistra, sognavano un’edizione straordinaria dei tg Rai; o si aspettavano un allestimento di una maratona elettorale stile Mentana. Ma La 7 ha un’altra mission, che non ha il servizio pubblico, che deve tenere conto di un’utenza più variegata, di un paese reale per il quale le elezioni Francia non sono la preoccupazione primaria: di qui una scaletta adatta a diversi target.
Il problema è un altro ancora: vista l’euforia che da Schlein a Conte passando per Magi e gli altri leader della sinistra si diffondeva nelle dichiarazioni per il risultato, a sinistra pensavano a un automatismo: che da questa euforia dovesse discendere una programmazione speciale. Secondo aspetto: siamo sicuri che se il voto in Francia avesse arriso alla Le Pen ci sarebbe stato questo tipo di lamentazione? Noi metteremmo la mano sul fuoco, che la programmazione dedicata domenica alla Francia sarebbe stata presa di mira anche in questo caso. Ma per un motivo contrario: troppa informazione sulle elezioni in Francia, s isarebbero lamentato. Puntando il dito sempre su TeleMeloni, ma per il motivo opposto. Siamo al ridicolo.
“E’ il solito, trito ritrito metodo di scontro politico da parte di Cdr e Usigrai. Che a quanto pare, invece di amare e sostenere la Rai, la propria azienda, cercano sterili polemiche per metterla in difficoltà”. E’ il commento alla surreale vicenda del regista e scrittore Edoardo Sylos Labini, vergognosamente messo alla berlina. “Mi risulta che Rai News 24 ha ampiamente coperto il risultato delle elezioni francesi durante tutta la serata di domenica. Quindi non ci vedo nulla di strano se è stato dato spazio anche al Festival delle Città Identitarie a Pomezia, con il quale c’è un accordo di media partnership”, è il suo ragionamento. Tra l’altro l’evento non era proprio secondario: “Ieri sera si omaggiava un grande del cinema mondiale, a 35 anni dalla sua scomparsa, Sergio Leone. Noi raccontiamo da sempre i simboli culturali italiani”.
“Nei giorni del Festival – prosegue Sylos Labini- abbiamo avuto ospiti da Gianmarco Tognazzi a Carlo Verdone e suo fratello Luca. E tanti artisti amati dal pubblico come Gabriele Cirilli, la cantante Alma Manera, Federico Palmaroli. Abbiamo raccontato i luoghi dove Enea sbarcò per fondare l’antica Lavinium, la culla di Roma. Ma forse quelli che attaccano il direttore Petrecca vorrebbero che la capitale d’Italia fosse Parigi!!! Il Festival delle Città Identitarie è il racconto dell’Italia più bella, quella delle nostre cittadine di provincia che sono l’ossatura del nostro Bel Paese. Forse si dovrebbe amare di più l’Italia, soprattutto quando si cerca di mettere in luce i grandi temi culturali di questo Paese. E mettere da parte questo livore politico che oramai ha toccato livelli da psicosi“.
“Le accuse al direttore di Rainews, Paolo Petrecca, sulla copertura delle elezioni in Francia appaiono del tutto fuori luogo e, soprattutto, strumentali. Dalla programmazione si può chiaramente constatare che è andato in onda lo speciale sulle elezioni francesi. Chi lo accusa di ‘aver oscurato il voto’ si è chiesto anche dov’era il Tg3 mentre Rainews24 faceva un’ora di speciale? L’unica vera presenza è stata quella di Rainews24 e di rainews.it. come al primo turno. Gli attacchi personali sui fidanzamenti tra stimati professionisti sono ridicoli. Il cdr non sa più a che attaccarsi. E l’apertura delle 22 è stata una libera scelta del vicedirettore in turno, che certo non è persona di destra. La sinistra e company nostalgici di TeleKabul soffrono il pluralismo nel servizio pubblico”. Lo dichiara il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri
L'articolo “La Rai silenzia il voto in Francia”: Usigrai e sinistra frignano, ma arriva la smentita a tempo di record sembra essere il primo su Secolo d'Italia.