Nell’Apu che cerca il play americano per chiudere i movimenti in entrata c’è anche un giocatore in bilico. Stiamo parlando di Gianmarco Arletti, esterno classe 2001 che ha bisogno di spazio per crescere ma che in bianconero è costretto a fare i conti con una nutrita concorrenza.
L’arrivo di Stefanelli e Ambrosin, più le conferme di Ikangi e Alibegovic, fa pensare a un minutaggio ristretto per il giocatore bolognese. La società bianconera sta facendo le sue riflessioni da tempo, consapevole che il prossimo campionato sarà lungo e faticoso e che avere undici senior in rosa potrebbe essere un valore aggiunto. La priorità, però, è permettere ad Arletti di esplodere definitivamente, perché è un ragazzo su cui l’Apu ha investito con convinzione, facendogli firmare un contratto triennale.
È il direttore sportivo Andrea Gracis a spiegare la situazione: «Con Arletti abbiamo un accordo a lungo termine e siamo pronti a valutare una soluzione fruttuosa per lui e il sui percorso di crescita, per poi ritrovarsi insieme fra un anno». Il messaggio è chiaro: l’Apu non può garantire un minutaggio congruo al giocatore, ma è disposta a cederlo soltanto in prestito, ad una società disposta a dargli spazio e fiducia.
L’ipotesi Scafati, circolata alcune settimane fa, non trova alcun riscontro, anche perché in serie A Arletti sarebbe chiuso. Nelle ultime ore ci sono alcuni “rumors” di un interesse da parte della Fortitudo Bologna, da prendere per quello che è, visto che non sono arrivate richieste ufficiali a Udine, ma da tenere in considerazione. Il bolognese doc Gianmarco Arletti, infatti, non ha mai fatto mistero di essere un cuore fortitudino. Questione di famiglia, dato che suo padre Umberto, oltre a essere consigliere federale, è il presidente dell’Academy Fortitudo. Il richiamo dei colori che ama e della città natale potrebbe far vacillare l’esterno bianconero: non rimane che attendere sviluppi del caso, sempre che la “Effe” decida di stabilire un contatto e accetti di prelevare Arletti soltanto in prestito annuale.G.P.
