Non ce l’ha fatta Stefano Boato. Anche la sua tempra di combattente, una vita dedicata alle giuste cause in difesa dell’ambiente e della laguna, ha dovuto cedere al male.
Si è spento la mattina di domenica 7 luglio nella stanza dell’hospice al Fatebenefratelli di Venezia, dov’era ricoverato da qualche giorno, assistito dalla moglie Susanna e dalla figlia Laura.
82 anni e una competenza che non aveva uguali sulle questioni della laguna e della salvaguardia.
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Battaglie condotte con il cuore, prima contro l’Expo, poi contro il Mose e le grandi navi in laguna. Urbanista e docente di Pianificazione all’Iuav, secondo di cinque fratelli della dinastia Boato, Stefano si è impegnato fino alle ultime ore della sua vita in difesa della sua amata città.
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Tra i fondatori dei Verdi, insieme all’amico Alexander Langer, è stato per anni rappresentante del ministero dell’Ambiente in commissione di Salvaguardia.
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