Senza confini: le Alpi Giulie sono state riconosciute Riserva della biosfera transfrontaliera. Il verdetto è stato pronunciato ad Agadir, in Marocco, dal Consiglio internazionale di coordinamento del programma Uomo e biosfera (MaB) dell’Unesco.
Quella delle Alpi Giulia è una delle 23 riserve transfrontaliere al mondo. Si estende su un territorio di 277 mila ettari ed è caratterizzata dai due versanti già nominati Riserva di biosfera, il primo nel 2019, il secondo nel 2003.
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Oltre ai due parchi naturali considerati il cuore della Riserva, fanno parte della nuova area Unesco 11 comuni friulani, tra cui Gemona, Artegna e Montenars e Dogna, e 14 sloveni.
Venuti meno i confini, oggi la Riserva «può lavorare con uguale intensità negli ambiti della conservazione della natura, dello sviluppo di economie “verdi” e del sostegno delle comunità locali al fine di renderle accoglienti, inclusive e resilienti» spiega il direttore del parco delle Prealpi Giulie, Stefano Santi, citando uno dei 49 progetti che saranno realizzati nei prossimi anni. In questo momento la Riserva della biosfera transfrontaliera punta sulla «prosecuzione del percorso per la Carta europea del turismo sostenibile nelle due aree protette, assieme alle istituzioni e agli operatori turistici locali per fornire – sottolinea Santi – un’immagine sostenibile del territorio».
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Iniziato a dicembre 2022, il processo di candidatura ha potuto contare sul dossier messo a punto dai due Parchi e su 82 lettere di altrettanti portatori di interesse delle Alpi Giulie, ovvero autorità locali, associazioni, imprenditori, scuole, università ed enti di ricerca. Anche le missive evidenziavano le opportunità offerte dal riconoscimento quale Riserva della biosfera transfrontaliera in termini di visibilità mondiale del territorio.
Il Ministero sloveno delle Risorse naturali e della pianificazione in accordo con il Comitato tecnico italiano per il programma MaB The, lo scorso settembre, ha trasmesso il dossier all’Unesco di Parigi dove è stato presentato congiuntamente dagli ambasciatori dei due stati coinvolti.
Si tratta di un riconoscimento molto atteso che conferma «il risultato di un forte legame di amicizia fra le comunità delle Alpi Giulie» hanno spiegato il direttore del Parco nazionale del Triglav, Tit Potočnik, e la presidente del Parco naturale delle Prealpi Giulie, Annalisa Di Lenardo, secondo i quali la Riserva transfrontaliera rappresenta «un’opportunità per affrontare congiuntamente le sfide future in questi territori».
Entrambi sono convinti che «il traguardo raggiunto conferma ancora una volta il desiderio comune di rafforzare la già lunga cooperazione fra le due aree che supera la frontiera in nome del concetto che la natura non conosce confini».
Non a caso l’ambasciatore italiano Unesco, Liborio Stellino, l’ha paragonata a uno strumento di pace.
La delegazione ieri sera è rientrata dal Marocco e da domani tornerà al lavoro per nominare l’Organo congiunto di gestione della Riserva transfrontaliera italo-sloveno. La futura governance coinvolgerà anche le autorità competenti sulle due aree e il segretariato permanente dei due staff operativi dei due Parchi.
