CORDENONS. Vanessa Kari, mamma di quattro figli, è morta a 31 anni dopo un’operazione chirurgica di routine all’ospedale di San Vito al Tagliamento.
Nella mattinata di sabato 6 luglio è stata eseguita l’autopsia. Il sostituto procuratore di Udine Elena Torresin ha affidato la consulenza tecnica al medico legale Antonello Cirnelli e al primario di Anestesia e rianimazione di Treviso Carlo Sorbara.
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Dalle cartelle cliniche è emerso che la giovane avrebbe subito un infarto improvviso, entrando in coma subito dopo l’intervento, effettuato il 25 giugno. La paziente è stata poi centralizzata all’ospedale di Udine, dove è stato diagnosticato l’infarto. L’indomani la donna è deceduta.
Gli esami pre-ricovero avevano dato esito negativo, come l’elettrocardiogramma. Spetterà ai due consulenti del pm stabilire se vi sia, o meno, un nesso causale fra l’intervento chirurgico e il decesso.
Il pubblico ministero ha chiesto loro di verificare se sussistano profili di responsabilità a carico delle due indagate, la ginecologa e l’anestesista che hanno eseguito l’operazione. Sono stati effettuati tutti i prelievi tossicologici sulla salma, anche per verificare la corretta somministrazione dei farmaci nel corso dell’anestesia.
L’esame autoptico non ha fornito elementi per poter determinare la causa del decesso.
Saranno gli ulteriori approfondimenti a fare luce sul caso. Le due indagate, assistite dall’avvocato Giorgio Coden, hanno nominato come consulenti di parte il primario di anestesia e rianimazione di Pordenone Tommaso Pellis, il primario di Ginecologia e ostetricia di Pordenone Francesco Pirrone e il dottor Lorenzo Desinan.
Il compagno della vittima, con i figli minori, ha scelto invece come consulente di parte la dottoressa Sarah Nalin. I familiari della giovane sono assistiti dall’avvocato Michela De Pieri.
Il pm ha concesso 90 giorni di tempo per il deposito della consulenza medico-legale.
