IVREA
È accaduto un’altra volta. Un’infermiera del pronto soccorso è stata aggredita giovedì. Un paziente, accompagnato al pronto soccorso dal 118 con i carabinieri per un Trattamento sanitario obbligatorio (Tso), ha afferrato il dito dell’infermiera che cercava di praticargli un accesso venoso, storcendolo. Erano le 17.
L’episodio riporta l’attenzione sulle condizioni di sicurezza in cui lavorano gli operatori sanitari. Ed è proprio per questo che Giuseppe Summa, segretario territoriale Nursind, chiede che venga rammagliato il lavoro avviato dal tavolo convocato alla fine del febbraio scorso con il Comune di Ivrea e le forze dell’ordine. Il tavolo era arrivato dopo che si erano registrate quattro aggressioni in dieci giorni. In municipio, direzione Asl/To4 e forze dell’ordine avevano cercato di capire se fosse possibile un maggiore coordinamento e una più rapida comunicazione tra i soggetti interessati. All’appuntamento successivo, il primo marzo, erano intervenute anche le organizzazioni sindacali, ma non più le forze dell’ordine. «Le forze dell’ordine avevano dato disponibilità alla direzione dell’Asl/To4 - ricorda Summa - ma non a un tavolo con il sindacato. Ci eravamo lasciati con impegni precisi e uno di questi era convocare il tavolo ogni due mesi e di estenderlo non solo agli altri presidi ospedalieri e sindaci, ma anche ai distretti dove sono in aumento le aggressioni al personale infermieristico impegnato nelle cure domiciliari».
Pronto soccorso e servizi psichiatrici sono tra le aree a maggior rischio di aggressioni, ma segnalazioni arrivano anche dal personale che si occupa di cure domiciliari. Di qui, l’importanza di un tavolo periodico che, via via, monitori tutte le situazioni in modo continuativo. «Chiediamo che il tema sia ripreso in mano dalla direzione – rilancia Summa –. Non è un tema solo di cronaca anche se, purtroppo, ci sono stati episodi gravissimi con conseguenze estreme. È una questione di sicurezza sul lavoro, sulla quale ci sono obblighi da rispettare da parte del datore di lavoro. Alcune aziende sono state condannate a risarcire il personale per i danni subiti. Noi vogliamo affrontare il problema, non essere passivi».
Assicura che sarà riconvocato il tavolo Stefano Scarpetta, direttore generale Asl/To4: «Abbiamo attivato un protocollo e ripreso i contatti. Purtroppo è stato registrato un nuovo caso». Il protocollo cerca di intervenire sul rapporto con le forze dell’ordine: «Si è concordato – spiega – di elevare il livello di attenzione sul pronto soccorso di Ivrea e attivare alcune modalità di segnalazione per rendere più agevole la raccolta delle informazioni necessarie a individuare velocemente gli aggressori». Scarpetta dice che questo rapporto «ha determinato sicuramente un incremento delle attività di sorveglianza. Come è stato definito, verranno calendarizzati momenti di condivisione e confronto che stiamo valutando di estendere anche su altri presidi che dovessero presentare analoghi profili di rischio. L’obiettivo è garantire il miglior accesso alle cure e la contestuale sicurezza per i nostri operatori».