Il procuratore capo della Corte penale internazionale, Karim Khan, ha improvvisamente annullato una missione conoscitiva programmata in Israele lo stesso giorno in cui ha annunciato di voler emettere mandati di arresto contro il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Yoav Gallant, ha riferito Reuters.
Otto fonti informate sui procedimenti hanno confermato alla Reuters l'annullamento della visita. Khan aveva pianificato la sua visita per mesi allo scopo di raccogliere prove per una potenziale indagine sui crimini di guerra contro Israele e Hamas nella guerra iniziata con il massacro commesso da Hamas il 7 ottobre 2023.
Il 20 maggio, lo stesso giorno in cui ha annullato la visita, Khan ha annunciato che stava cercando mandati di arresto contro Netanyahu e Gallant, ritenendo che ci fossero prove sufficienti anche senza la missione di raccolta prove. Oltre ai leader israeliani, Khan ha dichiarato di voler chiedere mandati di arresto per tre leader di Hamas: Yahya Sinwar, Mohammed Deif e Ismail Haniyeh.
Alla CNN, Khan ha specificato che le accuse contro Sinwar, Haniyeh e al-Masri includevano "sterminio, omicidio, presa di ostaggi, stupro e violenza sessuale in detenzione". Per quanto riguarda i funzionari israeliani, ha affermato che le accuse includevano "sterminio, incitamento alla fame come metodo di guerra, compresa la negazione di aiuti umanitari, deliberato attacco ai civili in conflitto". L'accusa secondo cui Israele stava usando la fame come metodo di guerra si basava su resoconti di carestia a Gaza, che successivamente si sono rivelati totalmente falsi o esagerati, come si evince dall'ultimo rapporto dell'Integrated Food Security Phase Classification (IPC) di fine giugno.
L'annuncio di Khan è stato criticato in Israele per aver messo sullo stesso piano i leader israeliani ai leader dell'organizzazione terroristica Hamas, per aver ignorato il forte sistema giudiziario israeliano e per aver preso di mira una nazione su cui la CPI non avrebbe dovuto avere giurisdizione. Anche gli Stati Uniti e la Gran Bretagna hanno criticato la decisione per motivi simili. La CPI deve ancora dare seguito alla richiesta di Khan di emettere i mandati di arresto ma forse l’obbiettivo era quello di far parlare i media esattamente come vuole Hamas. In ogni caso missione compiuta.