foto da Quotidiani locali
VOGHERA. Nell’etere digitale delle transazioni finanziarie, da qualche parte, devono esserci la pensione del mese di giugno della signora vogherese, l’assegno di accompagnamento appena concesso e con esso gli arretrati. Spariti. Anzi, per l’esattezza volatilizzati nel percorso (virtuale) tra l’Inps e il Monte dei Paschi. Una storia paradossale che ci racconta Samuele, il figlio della settantottenne pensionata, e che ieri l’Inps, contattata, ha spiegato come un problema «in via di risoluzione».
Tutto inizia nel maggio scorso. Samuele lo spiega: «Più volte, nei mesi precedenti, avevo fatto richiesta per ottenere l’assegno di accompagnamento per mia madre, che soffre di deficit cognitivi. Dalla commissione che l’aveva esaminata era arrivato un parere negativo, secondo me infondato, e ho fatto ricorso nominando un medico legale e affidandomi a un avvocato. Il ricorso l’abbiamo vinto e, da maggio, avrebbe dovuto arrivare l’assegno di accompagnamento con gli arretrati. E invece...».
Invece, quello che succede è che la madre, a giugno, non riceve la pensione. E non riceve neppure l’assegno di accompagnamento, circa 500 euro mensili, con i relativi arretrati. «E’ iniziata una trafila lunghissima e spesso dai toni paradossali con i call center dell’Inps – spiega Samuele – ma a un certo punto si è capito il problema. Per ragioni assolutamente incomprensibili, l’Inps aveva deciso di versare pensione e accompagnamento sul conto corrente che, un anno prima, avevo provveduto a cambiare». Per capirci: da un anno la pensione arrivava regolarmente sul conto nuovo. Perché quella decisione improvvisa? «Nessuno ha saputo spiegarmelo: ho avuto incontri a Pavia e poi a Voghera dove mi hanno detto di rivolgermi al Monte dei Paschi di Siena, dove c’era il vecchio conto». Ma in banca, ovviamente, i soldi non era arrivati su un conto ormai inesistente.
«Si trattava, mi hanno poi ancora spiegato – precisa Samuele – di modificare il numero di conto corrente sul quale fare i versamenti. Ma non è successo ancora niente». L’Inps assicura l’intervento. Non resta che attendere.
