Arrestato a Milano il generale Oreste Liporace, che è stato comandante dei carabinieri a Padova dal 2017 al 2019.
In una inchiesta del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano e del pm milanese Paolo Storari è stata eseguita un'ordinanza di arresti domiciliari a carico di Oreste Liporace, oggi comandante dei carabinieri del secondo reggimento allievi, marescialli, brigadieri di Velletri (Roma) per corruzione, turbativa e false fatture su un appalto da quasi 700mila euro per servizi di pulizia della caserma affidato, fino al 2021, all'impresa Fabbro.
Stando all'ordinanza del gip Domenico Santoro, il generale sarebbe stato corrotto con 22mila euro, borse di lusso, noleggi auto, biglietti per lo stadio Olimpico e per la Scala di Milano.
Ai domiciliari è finito anche Ennio De Vellis, «imprenditore collegato» a Liporace, ma anche agli imprenditori e fratelli Massimiliano e William Fabbro della Fabbro spa, indagati.
L'inchiesta nasce da quella per corruzione che in passato a Milano aveva portato all'arresto di Massimo Hallecker, dipendente di Fiera Milano spa, scattata proprio dalla denuncia di quest'ultima società.
Indagine dalla quale erano già venute a galla nel 2022 le «figure degli imprenditori» Fabbro. È emersa, poi, una «relazione» di interessi tra i due fratelli Fabbro e il generale Liporace, documentata anche da «chat acquisite».
Oreste Liporace sarebbe stato corrotto dagli imprenditori Massimiliano e William Fabbro con 22mila euro, borse griffate Louis Vuitton del valore di circa 11mila euro, biglietti per lo stadio Olimpico di Roma e per il Teatro alla Scala di Milano, un
servizio di auonoleggio a uso esclusivo della famiglia per un soggiorno a Milano di tre giorni. Beni e utillità che, secondo la Procura, sarebbero stati finalizzati a “truccare”, grazie all’aiuto di Liporace, l’appalto della scuola Carabinieri affidato ai Fabbro «mediante turbativa d’asta».
Nato a Cosenza, nella sua permanenza a Padova ha cercato subito di imprimere la sua impronta. Presenza e attenzione alle fasce deboli della cittadinanza, queste le parole d’ordine del suo mandato. Oltre alla lotta alla droga e ai fenomeni predatori, il colonnello Liporace ha portato avanti una consistente campagna (anche informativa) contro le truffe agli anziani. Nel settembre 2019 il suo saluto alla città con una festa alla galleria Mediolanum di piazzetta Bussolin, dove erano presenti anche Carmen Russo e il marito Enzo Paolo Turchi.