«Chiara si è svegliata e presto tornerà a casa». A dare la notizia, che tutti attendevano con trepidazione, sono i familiari di Davide Baggio, il 56enne di Cittadella deceduto in un incidente stradale sabato scorso, mentre si trovava in vacanza con sua moglie Chiara Tombolato, rimasta gravemente ferita.
«La commissione medica ci ha comunicato che è stato deciso il rientro in Italia di Chiara», annuncia Luca, il fratello di Davide. «Nonostante la tragedia che stiamo vivendo, finalmente è arrivata questa bellissima notizia. Ora stanno organizzando il rientro con l’utilizzo di un volo sanitario a quota zero, cioè a bassa pressurizzazione, per un trasporto in sicurezza».
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La tragedia è avvenuta nella località balneare di Hurghada in Egitto, in seguito a un incidente le cui cause sono ancora in fase di accertamento.
La priorità dei familiari era correre da Chiara per darle supporto e sostegno, considerando che è ricoverata all’ospedale di El Gouna, politraumatizzata e subito sedata, ma non in pericolo di vita. Questa inaspettata buona notizia si è diffusa presto tra parenti e amici della coppia che seguono la vicenda con grande apprensione.
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Nel frattempo, Chiara, risvegliatasi dalla sedazione, potrebbe essere consapevole di quanto accaduto sabato e sicuramente avrà chiesto del marito. Si può immaginare lo stato di angoscia in cui si trova ora, sola in Egitto.
«A breve arriverà qui da noi e la aspetteremo a braccia aperte», continua Luca, che su delega della famiglia, tiene i rapporti con il console, il team assicurativo e l’ambasciata d’Italia in Egitto. «Martedì mattina è partito da qui un medico italiano della commissione medica dell’assicurazione che è giunto in Egitto apposta per Chiara e probabilmente starà anche in volo con lei. Lui ha stabilito che mia cognata può volare e ha anche accertato le operazioni che dovrà subire e che saranno effettuate in Italia».
Le alternative per gli interventi erano Hurghada o Il Cairo: «Quella di riportarla a casa è stata l’ipotesi finale, quella migliore, quella su cui speravamo tutti e che volevamo fin dall’inizio», sottolinea Luca. «Talvolta l’equipe medica non può sempre soddisfare le richieste delle persone coinvolte, perché senza la sicurezza del volo non procedono con il rientro. Ma il 3 luglio mattina è giunta la notizia. Ora chiameranno le varie compagnie aeree per stabilire come organizzare il viaggio».
L’altro delicato passaggio è quello di seguire le pratiche per il rimpatrio della salma di Davide, che ragionevolmente dovrebbe arrivare in Italia tra una decina di giorni. Il consolato segue la famiglia e si sta occupando della pratica mentre il nullaosta è in corso di rilascio. —