VIGEVANO. Una borsa di studio per promuovere la cultura della solidarietà e del volontariato nei giovani. A riceverla è Fatima Ezzahra El Harchaoui, 19enne studentessa del liceo Cairoli di origini marocchine che ha ricevuto la borsa di studio del Coordinamento Volontariato Vigevano per il suo impegno nelle attività di volontariato con le associazioni Articolo 3 ed Ero Forestiero. «Io sono arrivata in Italia quando avevo 4 anni – racconta Fatima - senza conoscere la lingua e ho fatto qui tutte le scuole. Per me è stato molto importante mettermi al servizio di altre persone di cultura araba appena arrivate a Vigevano per aiutarle adattarsi alla nuova cultura e lingua italiana».
DIPLOMA E UNIVERSITÀ
Fatima si è appena diplomata nell’indirizzo “scienze umane” e tra poco farà il test di ingresso per la facoltà di Psicologia dell’università Milano Bicocca. «Spero un domani di lavorare con i bambini – spiega Fatima – di specializzarmi in psichiatria infantile. Non mi aspettavo questa borsa di studio, è stata una sorpresa anche perché io ho sempre questa concezione di non meritarmi nulla. Quel giorno ho rivisto Francesca, la signora che ha aiutato me e mia mamma ad imparare l’italiano all’Ero Forestiero. Sono stata molto contenta».
Quanto è importante questa borsa di studio per l’università? «L’Italia è un Paese che rispetta il diritto allo studio – risponde la studentessa – noi abbiamo un Isee basso, quindi non dovrò pagare tanto. Diciamo che questo aiuto mi farà stare più tranquilla».
«In famiglia siamo 5 tra fratelli e sorelle – aggunge Fatima – più mamma e papà. Gli altri, i nonni per esempio, sono in Marocco. Ogni tanto, d’estate vado a trovarli, ma la mia casa ormai è qui». Fatima, come tutti i ragazzi, ha dei sogni nel cassetto. «Mi piacerebbe viaggiare – conclude la neo diplomata - fare volontario in Kenia e in Congo, nonostante la situazione, e poi ovviamente spero di laurearmi». Ed è proprio sul volontariato che si basa la motivazione della borsa di studio.
«Fatima – scrive il Coordinamento Volontariato Vigevano – si è dedicata ai tavoli di studio estivi organizzati da “Articolo 3” e ai corsi di italiano organizzati da “Ero Forestiero”, due progetti che le hanno permesso di insegnare la lingua italiana a bambini e adulti stranieri. Il suo compito principale era "mediare" con persone di lingua e cultura araba che non sapevano parlare la lingua italiana e adattarsi alla loro nuova vita e alla cultura e lingua italiana. Molti dei migranti che le sono stati affidati erano appena arrivati in Italia e non parlavano affatto in italiano, incontrando difficoltà anche per le attività quotidiane più semplici. Fatima, grazie alle sue attitudini e alla sua forte empatia, ha costituito una importante risorsa per tante persone».
