PAVIA. La piscina Folperti, quando era aperta, aveva i necessari certificati di sicurezza? È questa la domanda che si sta ponendo la procura di Pavia. Proprio per questo alcuni dirigenti e dipendenti del Comune di Pavia sono stati convocati, negli ultimi giorni, in procura. Sono stati chiamati come persone informati sui fatti per la vicenda che ha portato alla chiusura della piscina Folperti, ormai inagibile. Inoltre nel mese di aprile gli ufficiali giudiziari sono stati in municipio a Pavia per acquisre della documentazione riguardo alla piscina Folperti.
Un’indagine ancora in corso, quindi il riserbo è massimo, ma le domande della procura sarebbero incentrate maggiormente sul periodo in cui la piscina era ancora aperta. Ovvero fino al giugno dello scorso anno, quando poi l’impianto di via Folperti ha chiuso i battenti. Una chiusura che appare definitiva, anche perché il nuovo sindaco di centro sinistra Michele Lissia ha già espresso la volontà «di realizzare una nuova piscina al posto della Folperti». Troppo alti i costi di sistemazione, a questo punto il municipio ne vuole realizzare una da zero: per la ristrutturazione si era parlato negli scorsi mesi, con una relazione della dirigente dei Lavori Pubblici, Mara Latini, di 4,5 milioni di euro. Come detto l’indagine dura da mesi ed in primavera ci sono stati anche gli ufficiali di polizia giudiziaria negli uffici del Mezzabarba per acquisire dei documenti. Nello specifico si tratta della transazione che il Comune di Pavia ha fatto con il precedente gestore, la “Piscinamelegnano”, che ha rinunciato alla gestione della Folperti lo scorso anno.
I problemi della piscina
I guai intorno alla piscina Folperti, l’unica di proprietà comunale a Pavia, durano da almeno 10 anni. A spiegarlo era stato proprio l’ultima relazione, dell’autunno scorso, da parte del settore Lavori Pubblici del Comune riguardo all’immobile inaugurato nel 1980. I problemi iniziano a metà marzo 2014, quando (sindaco Alessandro Cattaneo) viene chiesto al comando provinciale dei vigili del fuoco il rinnovo del certificato prevenzione incendi. Rinnovo che, pare di capire dalla relazione, non sarebbe mai stato concesso. Poi, a fine marzo 2016 (sindaco Massimo Depaoli), viene depositato il certificato di idoneità statica, ma l’ingegnere che lo ha redatto sottolinea che è necessario intervenire con urgenza al piano inferiore della struttura, a causa di infiltrazioni di acqua e “sfondellamenti” ( ovvero distacco di intonaco dal solaio). Ai primi di aprile dello stesso anno, la commissione comunale di vigilanza sui locali di pubblico spettacolo dà parere favorevole all’agibilità della piscina, ma prende anche atto della necessità di effettuare un’indagine strutturale.
[[ge:gnn:laprovinciapavese:11065117]]
Infine, il 30 gennaio 2018, sempre con l’amministrazione di centrosinistra, si aggiudica l’appalto per la gestione della piscina alla società “Piscinamelegnano”, che se ne è occupata sino alla fine di giugno del 2023.
Dal 2019 in poi al settore Lavori pubblici non risulta sia stato concesso il certificato prevenzione incendi, né che si sia provveduto a collaudo statico. Qualcuno potrebbe ritenere che la mancanza di questi certificati sia un fatto secondario, la realtà è diversa. Senza i certificati non si ottiene l’agibilità e non si riapre la piscina. E per ottenere i certificati occorrono denaro e tempo.
[[ge:gnn:laprovinciapavese:12944901]]
Quanto al denaro si parla, appunto, di circa 3.300.000 euro che salgono a poco più di 4,5 nell’ipotesi in cui non ci si limitasse ai primi interventi ma si volesse intervenire a fondo su tutto il fabbricato che dal 1980 ospita la piscina. Riguardo al tempo, la stima della dirigente è che calcolando la progettazione degli interventi, l’indizione della gara per assegnare i lavori e l’esecuzione dei medesimi con il collaudo finale, sia necessario circa un anno. Lavori che non si faranno mai, visto che la nuova giunta vuole ricostruire da zero la piscina Folperti.
[[ge:gnn:laprovinciapavese:13856660]]