Ivo Ferriani, presidente della Federazione internazionale del bob, ed Einars Fogelis, presidente della Federazione internazionale dello slittino, saranno da oggi a Cortina per ispezionare il mock up al campo base di Socol. Lo faranno prima che domani mattina arrivi il vicepremier e ministro delle infrastrutture, Matteo Salvini, che sarà prima a Socol e poi salirà a Ronco per fare il punto sui lavori della pista di bob.
Ferriani è già stato a Cortina a fine maggio. «Ci ritorno perché è giusto che le Federazioni accompagnino, passo dopo passo, un cantiere così complesso, anche perché innovativo», anticipa Ferriani.
Innovativo per l’uso del glicole anziché dell’ammoniaca? «Anzitutto», ci spiega il presidente, «per questa novità assoluta, almeno in Europa, del mock up. Mai prima d’ora s’è realizzato il modello di una curva in cui si sperimenta la costruzione di un pezzo della pista, importante appunto come quello di una curva, in tutte le sue componenti e per le problematiche che potrebbe rappresentare. Siamo infatti curiosi di constare come procede il ghiacciamento, dalla creazione del freddo alla formazione del ghiaccio, attraverso la rete interna all’armatura e al calcestruzzo».
Secondo Ferriani è una sperimentazione “esemplare” dalla quale dipende l’esito evidentemente del cantiere vero e proprio della pista. Ciò, insomma, che si materializza a Socol, nei pressi del villaggio operaio della Pizzarotti, in 15 metri di pista, verrà trasferito come metodologia, tecnologia, materiali, tempistica, anche nel chilometro di ‘guscio’ dello sliding centre. Si anticipa qui, per non sbagliare successivamente. «Già un mese fa abbiamo constatato che l’impostazione era ben avviata. Faremo il punto domani (oggi per chi legge, ndr) se sarà altrettanto puntuale questo nuovo step, che poi è quello decisivo».
Decisivo per capire se ci si arriverà in tempo a completare la pista, cioè per il mese di marzo 2025, salvo ogni altra rifinitura che verrà perfezionata nei mesi successivi. «Io mi auguro che ce la faremo. Non posso darmi ancora la certezza assoluta, però le premesse ci sono tutte. Il cantiere procede secondo il cronoprogramma», afferma ancora Ferriani, «nonostante il maltempo. L’impresa ha la giusta determinazione».
Non occorre, dunque, il Piano B? Il presidente della Federazione del bob ricorda che per ogni cantiere di questo tipo è sempre considerato un Piano B, ma – dice – «noi l’abbiamo pensato proprio per non realizzarlo».
Recentemente il presidente si è trovato a Lake Placid, negli Stati Uniti per un convegno internazionale della Federazione. In quella circostanza il direttore della pista di bob di quella stazione sciistica gli confermò pubblicamente la disponibilità ad ospitare le gare che eventualmente fossero saltate a Cortina. Al tempo stesso, però, augurava a Cortina di farcela. «L’ho ringraziato per la cortesia e la disponibilità. Ho anche aggiunto, però, che l’Italia e Cortina farà di tutto per disporre in tempo dell’impianto tanto sospirato. Questa verifica sarà importante per capire se la nostra fiducia è ben riposta».
Sarà Ferraini stesso, insieme al suo collega dello slittino, a ricevere il vicepremier Salvini dopodomani. L’ospitalità sarà curata da Simico, in particolare dall’ad Fabio Saldini, commissario di Governo, e dai dirigenti della Pizzarotti, oltre che dal sindaco di Cortina, Gianluca Lorenzi e dall’assessore Stefano Ghezze.
Per motivi di sicurezza, la ricognizione del rappresentante del Governo non è stata confermata, tanto meno il programma della permanenza a Cortina e del successivo incontro con i sindaci a Tai di Cadore. In linea di massima si sa che nella prima mattinata avverrà l’ispezione, a Socol e dopo a Ronco, quindi ci sarà il trasferimento al cantiere della variante di Tai.
Gianfranco Rezzadore, presidente del Bob Club, che si trova qualche giorno in Albania, segue comunque quotidianamente l’andamento dei lavori. E si dice anche lui soddisfatto. «Io ho la totale sicurezza, dati alla mano, che l’impresa riuscirà. Anche perché il personale sta lavorando egregiamente».
Con il ministro Salvini verrà affrontato, dagli amministratori di Cortina, anche il tema della gestione della legacy, in sostanza della pista, col nodo di chi pagherà le spese. Anche se al momento – affermano ai piani alti di Corso Italia – è importante concludere bene il cantiere.