Più iniziative culturali, un trasporto pubblico più efficiente e agevolazione economiche per combattere il caro vita.
Sono le richieste emerse nell’indagine sulla vita degli anziani over74 a Padova, che è stata portata avanti nella prima fase concentrandosi su un solo quartiere: Forcellini.
I ricercatori hanno intervistato 562 persone con più di 74 anni che vivono da soli e che non sono incarico ai servizi sociali, in modo da evidenziarne i bisogni e le necessità. Ideato dall’assessorato alle Politiche Sociali del Comune di Padova e realizzato dal servizio Prisma - Padova Accende Comunità.
La ricerca è stata condotta tra i mesi di febbraio e aprile 2024, con l’obiettivo di rilevare i bisogni e la domanda percepita di servizi alla persona sui temi dell'invecchiamento attivo e della non autosufficienza, con particolare attenzione alle condizioni di vita e di salute degli anziani isolati e fragili, per valorizzare le loro risorse rendendoli partecipi della vita della comunità.
«Ribadisco - commenta l’assessora al Sociale, Margherita Colonnello – che questa indagine, di rilevante valore sociale, è stata voluta per cercare di agevolare la terza età e che ci consente, dati alla mano, di pianificare servizi integrati, sociali ed assistenziali, a sostegno del miglioramento della qualità della vita dell’anziano fragile e di un invecchiamento più attivo e sicuro nella propria abitazione. E' stata un’opportunità per potersi confrontare con professionisti che hanno ascoltato e consigliato al meglio i cittadini anziani di Forcellini rispetto al loro stile di vita. Come è emerso, vivere da soli, senza figli o amici vicini, non è semplice, ed è una condizione che, nel tempo, può determinare isolamento, senso di solitudine. Vogliamo, invece, che tutti si sentano accompagnati e che sappiano che, se serve, ci siamo. Così come ci siamo adesso, per tutte le persone anziane, che arriva l'estate e con l'estate il caldo».
«Sappiamo che il periodo estivo rappresenta una situazione di rischio per molti che, anche per le piccole cose quotidiane, hanno bisogno di aiuto, per una spesa o per poter uscire - aggiunge l'assessora - Come amministrazione ribadiamo la nostra vicinanza e le invitiamo a prendere contatto con noi per vivere questa stagione sentendosi meno soli, per socializzare, scoprendo l'offerta di sale a disposizione, aperte e climatizzate, tutti luoghi protetti dove poter passare del tempo in compagnia e con temperature gradevoli. Ancora una volta ringrazio dell'impegno tutti coloro che, insieme a noi, ci hanno affiancato nel progetto sociale appena concluso e, ancora, tutti quelli trovano il modo di stare vicino ai nostri anziani per migliorare la qualità di vita della terza età».
In generale, anche se gli abitanti storici sono invecchiati, il tessuto sociale del quartiere è multigenerazionale e multisociale: negli ultimi anni c’è stato un buon ricambio generazionale e al momento esiste un buon mix di giovani, studenti, famiglie con bambini e anziani.
Più della metà degli intervistati tra i 75 e gli 85 anni si percepisce come autosufficiente e la maggior parte di loro ha dichiarato di avere a supporto delle buone reti familiari.
Lo spazio urbano è ricco di servizi altamente frequentati, specialmente le zone ad alta concentrazione di servizi, come le aree attigue alle Parrocchie o alle piazze principali. Purtroppo questi poli sono pochi e gli anziani che abitano lontano faticano a raggiungerli.
Il rione è descritto come un quartiere vivo soprattutto perché gli operatori dei principali servizi (cassieri, negozianti, impiegati ecc) sono molto disponibili. Il quartiere, tuttavia, è rimasto un po’ isolato rispetto al resto della città e questo ha fatto in modo che non venisse interessato da fenomeni di gentrificazione come altre zone della città.
Per quanto riguarda i pensionati sono emerse delle nuove situazioni di fragilità che fino a qualche anno fa non c’erano dato che la maggior parte di loro lavorava e si percepiva come benestante.
Negli ultimi anni il costo della vita è sensibilmente aumentato e questo ha avuto un impatto diretto sulla capacità di soddisfare necessità fondamentali come il pagamento dell’affitto, dei farmaci, delle bollette, e tutto quanto scandisce il loro quotidiano.
Un ulteriore elemento di difficoltà è l’alto grado di riservatezza e orgoglio di questa fascia di popolazione che quindi tende a non richiedere supporto e aiuto, né ai Servizi né alla propria rete familiare. Questi due fattori costituiscono un rischio di aumento dell’isolamento sociale.
Infine, l'approccio al sistema dei servizi rispetto alle reali necessità dei beneficiari è diverso a seconda della condizione di autosufficienza dell'anziano. Le persone attive ed autonome negli spostamenti conoscono ed usufruiscono delle diverse attività presenti, proposte sia dal settore pubblico che dal privato sociale, per un invecchiamento attivo.
I maggiori bisogni emersi dall’indagine sono il desiderio di un maggior numero di iniziative culturali e aggreganti, il miglioramento del trasporto pubblico e maggiori agevolazioni economiche.