La Gran Bretagna giovedì 4 luglio andrà al voto e dopo ben quattordici anni di governo affidato ai conservatori stavolta potrebbe passare nelle mani di una guida laburista. Il primo ministro Sunak ha anticipato di sei mesi lo scioglimento della Camera dei Comuni nonostante già da inizio anno i sondaggi dessero i tories nettamente indietro alla coalizione guidata da Keir Starmer, colui che già venerdì potrebbe ricevere da Re Carlo l’incarico di formare il nuovo esecutivo. Sul voto, però, pesa l’incognita, Farage, il leader Brexit dato in grande ascesa e che potrebbe in ogni caso scompaginare molte previsioni.
Il Labour di Keir Starmer è stabilmente circa 20 punti sopra i conservatori di Sunak, con il primo intorno al 40% e i secondi stabili al 20%. Il vantaggio dei laburisti è il più ampio dalla premiership del predecessore di Sunak, Liz Truss, i cui piani di taglio delle tasse hanno spinto gli investitori a scaricare i titoli di Stato britannici, facendo salire i tassi di interesse e costringendo all’intervento della Banca d’Inghilterra.
Se la vittoria dei laburisti non sembra essere in discussione sarà interessante vedere il risultato di Nigel Farage, il battitore libero che, in una rilevazione fatta un mese fa, era addirittura avanti a Sunak. Secondo il sondaggio condotto da YouGov per il quotidiano Times, Reform UK aveva raggiunto il 19%, rispetto al 17% precedente, mentre il Partito Conservatore era rimasto invariato al 18%. Il partito laburista all’opposizione risultava saldamente in testa al sondaggio con il 37%.
Il governo britannico sta indagando sui problemi del voto via posta in vista delle elezioni politiche di giovedì 4 luglio dopo che le segnalazioni relative a migliaia di schede non sono arrivate in tempo ai cittadini. È stato interpellato il viceministro Kevin Hollinrake, incaricato dei servizi postali, che ha sollecitato la Royal Mail a fare “tutto il possibile” per ovviare ai disagi nel breve tempo rimasto. Secondo il quotidiano Daily Telegraph, più di 90 collegi, compresi alcuni definiti chiave, hanno espresso preoccupazione per il mancato arrivo delle schede. Alle ultime elezioni politiche del 2019 il 21% delle persone aveva votato per posta, circa 50 milioni di britannici aventi diritto, e si stima che questo numero sia aumentato del 20%.
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