“Lo Stato non rimane a guardare. A Cogne una sciagura nella sciagura”. Nello Musumeci, ministro della Protezione civile, ha fatto il punto intervenendo a Sky Tg24 sul disastro di acqua e fango che ha colpito Piemonte e Valle d’Aosta. «Si tratta diuna sciagura nella sciagura perché Cogne e tutta quell’area vivono di turismo stagionale. E nel mezzo di una stagione promettente arriva questa calamità. Che mi auguro non venga più considerata un evento eccezionale – ha detto il ministro –. Dobbiamo abituarci a convivere e quindi a mettere mano a una seria campagna di prevenzione. Sia per le strutture che per la prevenzione verbale, per comunicare a chi vive in quelle aree come deve comportarsi in caso di necessità».
I Vigili del fuoco sono ancora al lavoro dopo l’ondata di maltempo che si è verificata nel weekend. Proseguono, infatti, le operazioni di svuotamento da fango e ghiaia di cantine e abitazioni allagate a Macugnaga, nel Verbano; mentre elicotteri del corpo nazionale sono impegnati in Valle d’Aosta dove continua l’evacuazione di turisti bloccati a Cogne. Infine, più di una cinquantina di interventi sono stati effettuati nel torinese per alberi pericolanti e coperture divelte a causa del violento nubifragio che si è abbattuto sulla zona. Il maltempo continua a colpire l’Italia, con la perturbazione che nelle prossime ore si prepara a scendere verso il Sud, dove sono previsti forti venti e temporali. Sono nove le regioni in allerta gialla, mentre Valle d’Aosta e Piemonte cominciano a fare la conta dei danni dopo il terribile weekend appena passato.
“E’ chiaro che lo Stato non rimane a guardare, così come presumo la stessa Regione. Abbiamo la necessità di sostenere chi è stato particolarmente colpito. Non abbiamo ancora definito come: perché dalla Regione non è ancora pervenuta la richiesta dello stato di calamità. Che va deliberata dal governo regionale accompagnata da una relazione per consentire al Cdm di potere deliberare dopo una istruttoria del nostro dipartimento di Protezione civile. E verificare quali risorse per i nostri primi interventi, che sono legati agli interventi effettuati dai comuni: ripristinare le strade, i servizi essenziali”.
Musumneci è stato chiaro, Cogne sta vivendo ore drammatiche. “Bisogna ripristinare al più presto quell’arteria strategica e i servizi essenziali. Ma temo che la strada non possa essere percorribile nello spazio di un mese. Ma conosco bene il popolo valdostano e so quanto sono efficienti, lo hanno dimostrato in questi giorni di calamità. Sono intervenuti in questi giorni tutti i soggetti chiamati all’emergenza, dai vigili del fuoco alle forze dell’ordine. Quindi tutti dobbiamo augurarci che Cogne e quella area vengano sottratti all’isolamento fisico e guardare all’immediato futuro”.
“La priorità in Italia ora è mettere in sicurezza il territorio”. A riguardo ribadisce che “non mancano risorse ma una seria programmazione. Che non è stata fatta perché gli interventi contro il dissesto idrogeologico non sono considerate priorità”. Ha aggiunto il ministro: E’ un “problema culturale, dobbiamo accelerale sul processo di cambiamento”. La nuova strada che bisogna imboccare è quella delle assicurazioni. Alle aziende agricole Musumeci dice: assicuratevi. “Dobbiamo ricorrere alle polizze assicurative per le aziende- spiega- . Non possiamo pensare che lo Stato possa intervenire sempre e per tutti. Non ci sono più le risorse necessarie per un’emergenza che è diventata pressoché quotidiana”. E ha sottolineato come il governo Meloni, nella Legge di Bilancio, “ha inserito per la prima volta l’obbligo assicurativo per le aziende non agricole“.
“Se riuscissimo con le istituzioni locali a utilizzare il denaro che è in circolazione e che è stato assegnato negli ultimi 10 anni, l’Italia potrebbe diventare un grande cantiere – dice il ministro -. In questo momento più di 6 miliardi di euro risultano destinati alle regioni; e dalle regioni poi agli enti locali in quanto soggetti attuatori, soltanto per la messa in sicurezza del territorio. Il problema è che manca una piattaforma da parte dello Stato nella quale si possa subito evidenziare quella somma di denaro a quel destinatario che fine ha fatto; e che stadio di procedura ha. Nel passato ogni ministero che è intervenuto con le risorse ha ritenuto di doverlo fare in un egoismo ed isolamento disarmante. Stiamo cercando di capire perché una Regione non ha utilizzato quelle risorse. Col governo Meloni abbiamo affidato 800milioni di euro alla regioni per mettere in sicurezza quel territorio. Che sia stato utilizzato il 30% di quelle risorse lo dico con un eccessivo ottimismo. Non è un accusa, la verità è che enti e regioni spesso non hanno personale per poter fissare l’obiettivo e redigere il progetto, approvarlo e far partire il cantiere”.
Il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin a margine del ‘Global Energy Transition Congress and Exhibition’, in corso a Milano ha dichiarato che la Regione Piemonte ha chiesto lo stato d’emergenza. “Domani ci sarà il Consiglio dei Ministri che valuterà nel merito la richiesta. Valuteremo sia per quella e sia per la dichiarazione dello stato d’emergenza che darà un percorso più agevolato per la spesa ma anche per le eventuali necessità di stanziamenti”.
Intanto a Cogne è tornata l’acqua nei rubinetti. L’acquedotto comunale, danneggiato dall’alluvione nella notte tra sabato e domenica, è stato ripristinato ma per precauzione l’acqua va bollita prima del suo utilizzo per uso alimentare. Oggi saranno sgomberate con l’elicottero altre 300 persone. A ieri erano 853 in totale le persone che hanno lasciato il paese. Hanno lavorato quattro elicotteri della Protezione civile regionale con a bordo i tecnici del Soccorso alpino valdostano, uno della Guardia di finanza, uno dei Vigili del fuoco e due dei Carabinieri. Intanto, proseguono i lavori di ripristino del collegamento lungo la strada regionale per Cogne, interrotta in tre punti, e sono in corso le valutazioni delle soluzioni tecniche, dei tempi e dei costi. Entro questa mattina sarà ripristinata la strada per Lillaz, mentre per Valnontey é stata fatta una traccia per mezzi di scavo e di emergenza.
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