IVREA. Si sono chiuse con la consegna del premio Roberto Olivetti–Mario Tchou e con la cerimonia di scoprimento della targa dedicata a Tchou, nel centenario della nascita, le due giornate di eventi, mercoledì 26 e sabato 29 luglio, organizzate da Associazione Archivio storico Olivetti, Laboratorio-Museo Tecnologic@mente l’Innovazione Olivetti e Associazione Ivrea a Roma.
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Sono stati Andrea Tendola, presidente Fondazione Natale Capellaro, e Giuseppe Rao, presidente Associazione Ivrea a Roma, nella sala conferenze di Tecnologicamente, a consegnare il premio, dedicato ai due maggiori artefici dei successi della Olivetti nel campo dell’elettronica, a Emanuela Giulietti, direttrice del Laboratorio-Museo, ritenuta “persona distintasi per le capacità di progettare attività educative nelle tecnologie digitali”. Queste le motivazioni del premio, lette dal presidente Rao: «È dal 2014, anno in cui iniziò la collaborazione con la Fondazione Capellaro, che la dottoressa Giulietti lavora con entusiasmo e grande volontà di migliorare le proprie conoscenze». «In qualità di direttrice di Tecnologic@mente - ha aggiunto – Emanuela Giulietti ha progettato, in questi anni, decine e decine di laboratori digitali, seguendo la filosofia olivettiana delle due culture, quella tecnologico-scientifica e quella umanistica».
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Alla premiazione è seguito lo scoprimento della targa in marmo bianco di Carrara, collocata all’esterno, sulla via Di Vittorio, già via delle Fonderie. «Essa – ha spiegato Rao- rappresenta un omaggio a Mario Tchou, responsabile tecnico-scientifico, a Roberto Olivetti, responsabile aziendale, e ai tecnici e agli operai che hanno consentito all’Italia di conseguire un ruolo di primazìa nelle tecnologie di frontiera». Sulla targa due immagini stampate su ceramica e un testo che riassume la storia dell’Elea 9003, in cui viene anche ricordato che Mario Tchou quale padre della parte italiana della STMicroelectronics. Vi sono menzionati, inoltre, i principali collaboratori di Mario Tchou, tra i quali Giorgio Sacerdoti, Franco Filipponi, Remo Galletti, Simone Fubini, Lucio Borriello, Ottavio Guarracino, Martin Friedman Mauro Pacelli e Pier Giorgio Perotto. Allo scoprimento hanno preso parte anche l’assessore regionale Maurizio Marrone e il sindaco, Matteo Chiantore, che, poco prima, aveva ricordato: «Proviamo a immaginare di suddividere il racconto dell’esperienza Olivetti in tre capitoli, la famiglia, l’azienda e i prodotti. Mentre il Laboratorio-Museo si occupa della parte relativa ai prodotti, stiamo lavorando, con il Fai, all’importante progetto di riqualificazione e restauro della chiesa di san Bernardino e del convento che fu abitazione degli Olivetti. Grazie a questo intervento potremo portare a termine la seconda parte del racconto, sulla famiglia Olivetti, con particolare attenzione a Camillo e Adriano, grazie anche al supporto di Archivio storico Olivetti e Archivio Cinema d'Impresa. Resterà da sviluppare e implementare il racconto dell’azienda, ad oggi limitato a un piccolo visitor center che, in prospettiva, andrà ampliato in un progetto che non potrà non vedere in prima linea la Città di Ivrea e, al suo fianco, mi auguro, la Regione».