Cos’hanno in comune l’eroe Enea, Ugo Tognazzi ed Ennio Morricone? Alzi la mano chi sapeva che è la città di Pomezia il filo conduttore di storia, archeologia, spettacolo e grande cinema. Quale occasione migliore, allora, per avere un incontro ravvicinato con una Pomezia meno nota grazie alla decima edizione del Festival delle città identitarie, ideato dal drammaturgo e giornalista Edoardo Sylos Labini che si svolgerà dal 5 al 7 luglio prossimi proprio nella città di fondazione dell’Agro pontino che si estende a sud di Roma; stretto tra le pendici dei Colli Albani e la costa del mar Tirreno. La presentazione della tre-giorni ha avuto luogo alla Camera dei Deputati, alla presenza di Federico Mollicone, presidente della commissione cultura di Montecitorio, e della sindaca di Pomezia, Veronica Felici. La rassegna, che rappresenta una novità nel panorama delle iniziative culturali, ha il sostegno del Ministero della Cultura, del Comune di Pomezia e del Centro per il Libro e la Lettura (CEPELL), con la partneship di Fondazione Effetto Arte e di Asacert. Media Partner, Rai News 24.
A Pomezia, “La terra dei Miti”, è dedicato il nuovo numero di Cultura Identità diretto da Sylos Labini che uscirà giovedì. Qui troverete tutto sull’importanza storica della città: qui approdò Enea, l’eroe troiano che fondò Lavinium, considerata la culla di Roma. L’eroe dell’Eneide virgiliana approdò in una laguna che conosciamo come Pratica di mare, nel cui cimitero volle essere seppellito un grande del cinema, Sergio Leone, che in questa zona girò molte scene di tanti suoi film. Ancora: era il 25 aprile 1939 quando venne fondata Pomezia, quinta città di fondazione, costruita durante la bonifica dell’Agro Pontino: città molto amate dallo scrittore Antonio Pennacchi. E lì nei pressi, a Torvaianica, Ugo Tognazzi fondò il mitico Villaggio che porta il suo nome, mèta di attori, tornei sportivi e di Dolce Vita.
Insomma, a Pomezia si coagula un intreccio di storia antica, storia novecentesca, cinema, letteratura, scrittura. Per questo, particolarmente felice di questa X edizione del Festival delle Città identitarie è stata la sindaca di Pomezia, Veronica Felici, che da quando è alla guida della città sta facendo di tutto per far conoscere questi aspetti più nascosti della città, più nota come distretto industriale.
E a Pomezia, poi, è nato e cresciuto Edoardo Sylos Labini, il direttore artistico dell’evento, che ha messo dunque particolare cuore e anima nella rassegna. Che vedrà alternarsi nella splendida piazza Indipendenza, “perla” dell’architettura razionalista, molti artisti: tra gli altri, Gianmarco Tognazzi, Luca Verdone, la giornalista Incoronata Boccia, il comico Gabriele Cirilli e il satirico Federico Palmaroli, in arte Osho. Ci sarà spazio per la lettura in queste serate attraverso la collaborazione del Centro per il Libro e la Lettura che selezionerà libri e pubblicazioni di particolare interesse per la storia di Pomezia e dei suoi dintorni. Si ricorderà infatti lo scrittore “fasciocomunista” Antonio Pennacchi che tanti volumi ha dedicato alle città di fondazione. Particolarmente suggestiva si prospetta, poi, lo spettacolo di danza incorniciato nella parte archeologica della città.
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