Mazzè
Non soltanto in provincia di Cuneo, ma anche in Canavese c’è la possibilità di trovare la nocciola, la tonda gentile diventata ormai un simbolo gastronomico del Piemonte. A Mazzè è sorta un’azienda agricola dedicata alla nocciola, che è molto più di una semplice impresa, è il sogno di una famiglia, è il ritorno alla natura e il vivere in mezzo ad essa nel rispetto di una produzione sana e genuina. Questa è la storia di Davide Boero, 47 anni, di Mazzè, titolare dell’azienda agricola La Tonda, che gestisce con sua moglie Erica Baudino.
Quando comincia il vostro sogno con La Tonda?
«La Cascina dove ci troviamo si chiama Campagnette ed è stata acquistata da mio nonno Adelmo nel 1973. Intorno si estendono 24 ettari di terreno e all’epoca erano coltivati principalmente a mele, ma erano presenti anche piante di pere, cachi e kiwi. Ricordo che da piccolo le famiglie della zona venivano alla cascina per acquistare direttamente i prodotti e le nostre mele. Quando l’attività è passata a mio padre sono stati lunghi anni di difficoltà, al punto che oramai i meleti erano diventati vecchi e poco produttivi. Ad un certo punto le piante sono state tagliate e i ceppi estirpati, per un buon periodo abbiamo tenuto a prato per fieno e per gli animali. Poi, piano piano, ho cominciato a lavorarci io, che avevo anche un’altra attività. Nel mentre ho vissuto sempre in cascina e mi sono sempre occupato dell’orto. È stato otto anni fa che ho deciso, insieme a mia moglie, di mettere in piedi l’azienda e di coltivare nocciole. Le piante le abbiamo messe nel 2011 e servono almeno sette anni prima che comincino ad avere un’effettiva resa, per cui diciamo che l’attività vera e propria è produttiva da circa tre anni».
Il nome dell’azienda deriva dal tipo di nocciola coltivata, ovvero la tonda gentile piemontese, una nocciola di grande qualità utilizzata molto nell’industria dolciaria e alimentare. Ma La Tonda non è solo nocciole. Avete anche altre produzioni in azienda?
«Produciamo anche ortaggi di stagione e in inverno siamo fermi. Abbiamo un ettaro coltivato ad ortaggi e 400 metri quadrati di serra dove coltiviamo principalmente varie qualità di pomodori. Per quanto riguarda le nocciole, la maggior parte della produzione la conferiamo ad una cooperativa che lavora per la Novi. Un’altra parte, invece, la portiamo ad un laboratorio che la trasforma in lavorati senza glutine. Poi ci sono le nostre produzioni: prepariamo torte alla nocciola morbida, tegole alla nocciola, crema gianduia e pasta alla nocciola che viene utilizzata in cucina per gelati, sughi con nocciole, condimenti per risotti e pasta, salse per accompagnare i formaggi di capra, e altri prodotti per realizzare ricette con le zucche al forno. La pasta nocciola, inoltre, è ottima con lo yogurt greco. È consigliatissima dai sei mesi in su per lo svezzamento dei bambini, perché riduce la possibilità di allergie alla frutta secca. I prodotti li vendiamo con il passaparola, tramite i social, oppure al mercato di Borgo d’Ale, in provincia di Vercelli, e attraverso alcuni negozi dei paesi limitrofi».
Per la famiglia Boero, però, l’azienda agricola è molto di più che un semplice mezzo di sostentamento, è una filosofia di vita sana e di produzione che rispetti l’ambiente: ce ne parlate?
«Ci siamo tirati su le maniche. Abbiamo recentemente comperato una trincia che ci permette di abbattere l’uso di prodotti chimici da dare ai noccioleti, lo abbiamo fatto a beneficio della qualità del prodotto e anche per noi che viviamo immersi nei noccioleti. Cerchiamo di far passare il messaggio che da noi rispettiamo molto il terreno, noi siamo nel mezzo della produzione, ci viviamo dentro. Coltiviamo nel massimo rispetto dell’ambiente, con prodotti il più possibile naturali e meno chimica possibile. Abbiamo un pozzo nostrano e non preleviamo nemmeno acqua dal sistema idrico. Abbiamo una visione ecosostenibile della produzione e con il sistema di irrigazione gocciolante utilizziamo solo l’acqua strettamente necessaria e non disperdiamo sostanze nell’aria. Lo avevamo deciso fin dall’inizio, la nostra è stata una visione per un ambiente sano».
La cascina si contraddistingue per essere anche un luogo di aggregazione della zona, che propone anche iniziative complementari. Quali sono?
«Promuoviamo vari tipi di iniziative in azienda, come le passeggiate nei campi, il risveglio, lo yoga, le collaborazioni con scolaresche e centri estivi per far conoscere l’esperienza del vivere in mezzo alla natura».
