Comunque vada sarà un successo. Perché la storia dei “Talents” e delle rampe Lego realizzate dai ragazzi con lo spettro autistico ha già superato tutte le aspettative.
A prescindere dal finale, sempre che ci sia. Ma adesso uno di loro, Enrico Balestra, ha firmato il suo primo contratto di lavoro della sua vita ed entra quindi in un mondo tutto nuovo.
E si chiama indipendenza. Ha compiuto 30 anni qualche giorno fa e regalo più grande forse non poteva aspettarsi: «Alle medie ho sofferto molto – racconta Enrico – mi dicevano che ero stupido ed io non sapevo di avere una disabilità.
Ora sono l’uomo che volevo essere: un uomo che aiuta le altre persone», svela il trentenne, che insieme agli altri ragazzi dei laboratori “Talents Lab” è diventato famoso per la realizzazione delle rampe per disabili fatte con i mattoncini della Lego.
Ora molti edifici del Padovano, anche istituzionali, ne hanno una. Ma dietro c’è un percorso di sostegno incredibile fatto dalle cooperative.
L’iniziativa di Talents Lab è nata all’interno del progetto “Habile”, che coinvolge diverse cooperative sociali tra Selvazzano Dentro, Saccolongo e Padova. Mette in campo un approccio originale all’inserimento lavorativo di persone con disabilità, coinvolgendo, oltre ad Enrico, anche Nicola Barzon, Ludovico Lancia, Enrico Ortile e Alessandro Padron.
«Enrico è costante, determinato, paziente e sa aiutare gli altri Talents – racconta Sebastiano Rizzardi, che in quelle cooperative ci lavora da anni –. Nei laboratori nelle scuole porta un tocco di pazienza, delicatezza, tenerezza.
E c’è poesia e magia nella relazione che riesce a creare con bambine e bambini. Si è raccontato nelle aziende, ha ispirato dei team building, ha danzato a Bruxelles con una ballerina ipovedente e recitato in un teatro. Partecipa ad un progetto di inclusione con i musei dell’Università di Padova e ha rotto tante bolle, raccontandosi a migliaia di ragazze e ragazzi. Rimane discreto, umile, dolce.
Tutto questo è stato un racconto, un’ispirazione e una sostenibilità. E quindi è diventato un lavoro: imprevedibile e imprevisto, eppur possibile».
Ora Enrico ha un contratto a tempo determinato per un anno, ma se saprà cogliere l’opportunità potrebbe diventare presto a tempo pieno.
È stato assunto nella cooperativa sociale Provate Scs, che segue tutta la comunicazione del progetto Habile e lui si occuperà di comunicare e costruire rampe di Lego con scuole, associazioni e in laboratori di team building aziendali, trasmettendo i valori dell’inclusione e della cooperazione. Quando ha ricevuto il contratto Enrico ha detto semplicemente: «Grazie perché mi avete tirato fuori dalla solitudine». — LUCA PREZIUSI