Questa volta non si sfiora la rissa in Aula, ma solo perché il sindaco Bandecchi se ne va prima che la situazione degeneri ulteriormente, e mentre…”abbaia”. Proprio così: è stata tutta una questione di tempi, e sin dall’inizio di questa bizzarra vicenda registrata ieri nell’assemblea cittadina di Terni, che per il primo cittadino – non […]
L'articolo Bandecchi ne fa un’altra delle sue: in polemica con l’aula, “abbaia” in consiglio comunale e se ne va (video) sembra essere il primo su Secolo d'Italia.
Questa volta non si sfiora la rissa in Aula, ma solo perché il sindaco Bandecchi se ne va prima che la situazione degeneri ulteriormente, e mentre…”abbaia”. Proprio così: è stata tutta una questione di tempi, e sin dall’inizio di questa bizzarra vicenda registrata ieri nell’assemblea cittadina di Terni, che per il primo cittadino – non nuovo a polemiche e colpi di teatro nella sala consiliare – si è conclusa prima che portasse a termine il suo intervento.
Bandecchi è intento a leggere il canovaccio del suo discorso, ma le interruzioni e il brusio dell’aula lo disturbano. Lo distraggono. Di sicuro lo irritano (non che ci voglia tanto)… E così, sempre incline al gesto eclatante, il primo cittadino medita per qualche secondo l’uscita di scena, poi passa all’azione: affida il foglio del dattiloscritto a terzi, e esce di scena facendo il verso del cane per scimmiottare le voci dei consiglieri che, a quel punto, protestano: «Una ennesima offesa alle persone, al ruolo, al mandato popolare di cui i consiglieri sono espressione».
Bandecchi ci ricasca: smette di rispondere ad alcune interrogazioni di Fratelli d’Italia. Improvvisa il verso del cane al loro indirizzo e lascia l’aula del Consiglio comunale: teatralmente come si addice alla sua immagine. A quel punto, come riporta l’Ansa, i rappresentanti di FdI in Assemblea hanno contestato quanto stava accadendo, sostenendo che la presidente del Consiglio comunale «pretendeva di far rispondere il sindaco prima ancora che i consiglieri (come invece prescrivono lo statuto, il regolamento e persino il buonsenso) potessero illustrare le rispettive interrogazioni».
Tutto un po’ sui generis insomma. «Ecco – affermano – un sindaco che ha fretta, deve andare via (del resto, i suoi tempi di permanenza in città sono noti, zero virgola, quasi come i voti di AP alle europee…). Ma trova il tempo di fare il verso del cane». Anzi: «Abbaia proprio…».
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