Ma la fiducia nel governo rimane sotto il 40%
Stiamo tornando verso una concentrazione del voto? Se il bipolarismo sembra regnare di nuovo incontrastato, parlando di partiti le cose si fanno più complesse. Siamo ancora lontani dalla situazione che si era creata con Pdl e Pd, che insieme arrivavano circa all’80%, ma certamente siamo più vicini a quella dell’ultimo decennio, quando le due formazioni più forti erano, sommate, tra il 50% e il 60%. Forse le ultime elezioni politiche, con Fratelli d’Italia e Pd insieme appena al 45%, sono state un’eccezione? Sembrerebbe di sì guardando i risultati delle europee e gli ultimi sondaggi elettorali, come quelli di Tecné, che premiano proprio i due partiti, i principali vincitori del voto dell’8 e 9 giugno.
Fratelli d’Italia infatti sale fino a raggiungere il 29% tondo, mentre il Pd aumenta rispetto al dato delle europee e giunge al 24,3%, insieme sono dunque al 53,3%.
A rimetterci sono tutti gli altri, tutti sotto il 10%. Forza Italia è al 9,8%, comunque un paio di decimali al di sopra che l’8 e 9 giugno, e supera il Movimento 5 Stelle, che non va oltre il 9,7%, meno del 10% delle europee. Giù anche la Lega, all’8,9%, mentre Verdi e Sinistra, spinti dall’ottimo risultato di poche settimane fa, cresce ancora e arriva al 6,9%.
Per Azione c’è, con il 3,3%, una conferma del risultato europeo, così come Pace Terra Dignità, che con il 2,1% perde solo un decimale rispetto alle europee. Male +Europa e Italia Viva, con solo, rispettivamente, il 2% e l’1,8%, ma insieme in fondo prendono come l’8 e 9 giugno. Tutti gli altri partiti sono al 2,2%.
Nel complesso i partiti di governo arrivano quindi al 47,7%, una percentuale altissima per una maggioranza che guida il Paese da quasi due anni. Tuttavia la fiducia nell’esecutivo è più bassa, non raggiunge al 40% e si ferma al 39,7%, nonostante sia in leggero aumento rispetto all’ultima rilevazione. Tra i motivi naturalmente c’è anche che a questa domanda rispondono anche coloro che non votano, fatto sta che la percentuale di quanti non hanno fiducia, per i sondaggi elettorali di Tecné, è molto più alta, del 53,2%.
Giorgia Meloni se la cava meglio: nei suoi confronti il gradimento è maggiore, del 43,5%, ed è il leader con la percentuale maggiore di voti sufficienti. Segue, con il 36%, l’alleato Tajani e dopo, con il 30,5%, la leader del Pd Elly Schlein, che ormai supera Giuseppe Conte, con il 29,2%. A lungo era stato quest’ultimo, invece, il maggiore competitor della premier.
Conte, comunque, è ancora davanti Salvini, al 27,5%, che a sua volta supera Bonino, con il 23% e Calenda, al 20,4%. Dietro, nonostante i buoni risultati del partito, Bonelli e Fratojanni, con poco più del 16%, come Santoro. Ultimo Renzi al 14,8%
Quest sondaggi elettorali sono stati realizzati tra il 20 e il 21 giugno su mille soggetti con metodo Cati-Cawi
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