Lavoro e fiscalità. C’è il superbonus a debito di Conte, costato oltre 220 miliardi, che ha arricchito i ricchi, e c’è il maxi-sconto del 130% del governo Meloni per le imprese che assumono. Arriva una rivoluzione sociale e liberale che porterà grandi benefici alle imprese ma, soprattutto, ai lavoratori, garantendo stabilità nei contratti. Un testo che può portare a un incremento di occupazione ulteriore, specialmente nel Sud, laddove la crescita assume livelli record, di gran lunga superiori a quelli del resto della Nazione.
Il Ministro dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali ha emanato il decreto attuativo dell’articolo 4 del d.lgs. 30 dicembre 2023, n. 216, il quale dispone per i titolari di reddito d’impresa e gli esercenti di arti e professioni, per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023, ai fini della determinazione del reddito, “la maggiorazione del costo del personale di nuova assunzione con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato nonché una ulteriore deduzione in presenza di nuove assunzioni di dipendenti”.
Nello specifico la disposizione è volta ad incentivare i titolari di reddito di impresa e gli esercenti arti e professioni ad assumere nuovo personale a tempo indeterminato, prevedendo una maggiorazione pari al 20% del costo sostenuto da portare in diminuzione del reddito prodotto nel corso dell’anno. È prevista un’ulteriore deduzione pari al 10% per talune categorie di lavoratori meritevoli di maggior tutela di cui all’allegato 14 del d.lgs. 216/2023 tra cui rientrano persone con disabilità, donne con almeno 2 figli, giovani ammessi agli incentivi all’occupazione, aumentando quindi l’agevolazione al 130%. Traduzione: chi assume a tempo indeterminato avrà uno sconto del 120% che, in caso di categorie specifiche, arriverà al 130.
L’Italia è reduce dalla batosta del Superbonus edilizio. Proprio di recente Bankitalia ha dimostrato la perdita irreversibile di circa 50 miliardi di euro( più o meno due leggi finanziarie) per una misura che ha consentito, giusto per fare un esempio, a chi aveva una villa a Capri o a Porto Rotondo, di ristrutturarla guadagnandoci( e aumentandone il valore). Mentre oggi il governo Meloni favorisce una cultura d’impresa, dando agli imprenditori e agli industriali una possibilità concreta di espansione e, soprattutto, a centinaia di migliaia di persone di avere un’occupazione stabile.
Fratelli d’Italia ha commentato con entusiasmo l’avvio di questa nuova fase. Per Francesco Filini, deputato e responsabile del programma, “il governo Meloni ha varato un’altra importante misura di sostegno all’occupazione. Si tratta di una maxi deduzione al 120 per cento del costo del lavoro per quelle aziende che intendono assumere con contratti a tempo indeterminato”.
“E’ una storica proposta di Fratelli d’Italia che era stata presentato già nella scorsa legislatura, che era nel nostro programma di governo e che adesso diventa realtà: più assumi meno paghi tasse. Intendiamo-prosegue Filini- in questo modo continuare lungo la via tracciata da questo governo dall’inizio del mandato, che ha consentito di invertire la tendenza nel mercato del lavoro ottenendo il record di occupazione e portando la disoccupazione ai minimi. Mentre il Superbonus di Giuseppe Conte è stato un regalo per i proprietari di villette e castelli, la misura di Giorgia Meloni consentirà alle imprese di assumere garantendo così un ulteriore aumento dell’occupazione.
Un’altra conferma che i disastri di Pd e M5S sono fortunatamente alle spalle”, conclude il responsabile del programma di Fratelli d’Italia.
“Il governo Meloni ha varato una misura che consente un bonus del 120%, che può arrivare addirittura al 130, per quanti assumono. Si tratta di una rivoluzione liberale e sociale straordinaria, partita con i decreti attuativi. Potranno goderne le società private, ma anche quelle pubbliche che abbiano scopo di attività commerciale. In sostanza, più si assume e meno tasse si pagano. E’ questo il principio di un governo che sta aumentando l’occupazione, dopo avere ereditato il disastro dei Superbonus che ha arricchito i ricchi e lasciato una voragine finanziaria”, è il commento di Nicola Procaccini, co-Presidente uscente di Ecr ed europarlamentare di Fdi.
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