“La mia più sincera e affettuosa solidarietà alla senatrice e amica Ester Mieli, vittima di frasi inaccettabili da parte di alcuni militanti di Gioventù Nazionale. Frasi che vanno contro i valori del nostro partito, fermamente radicati nei principi della democrazia, della libertà e del rispetto della dignità umana. Esprimo totale e ferma condanna verso ogni forma di razzismo e antisemitismo che sono da sempre agli antipodi dei valori a cui ho ispirato il mio impegno politico”. Così su Facebook il presidente del Senato, Ignazio La Russa, commentando la seconda parte dell’inchiesta di Fanpage, su Gioventù Nazionale, il movimento giovanile di FdI.
Sceglie i social anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto per “esprimere totale solidarietà e vicinanza alla senatrice Ester Mieli, vittima di offese intollerabili, che non possono passare sotto silenzio. Nel partito di cui sono stato con orgoglio uno dei fondatori – prosegue Crosetto – non può esserci spazio per persone, parole e pensieri come quelli che ho ascoltato. Vanno presi provvedimenti immediati ed esemplari come ha già ha preannunciato la dirigenza FdI. È imperativo reagire con durezza. Scusa, Ester, a nome di tutti noi”.
In queste ore, dopo le dimissioni di Flaminia Pace dal Consiglio nazionale giovani, un’altra esponente di Gioventù Nazionale lascia il proprio incarico per le frasi registrate dall’inchiesta di Fanpage sul movimento Giovanile FdI. Si è dimessa Elisa Segnini Bocchia di San Lorenzo, la caposegreteria della deputata Ylenja Lucaselli, finita anche lei coinvolta nell’inchiesta l’inchiesta del partito di Giorgia Meloni. “Elisa ha preso atto” della vicenda che la vede coinvolta “e in attesa di verifica – spiegano fonti di FdI all’Adnkronos- si è dimessa dal ruolo di caposegreteria” della parlamentare di Fratelli d’Italia. Mentre il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti replica ai giornalisti che gli chiedono un commento: “State tranquilli, in FdI chi sbaglia paga. C’è qualcun altro che non dice nulla partecipando a cortei da deputato dove si bruciano le bandiere di Israele”.
“Penso che si debba verificare l’accaduto, ritengo che anche in colloqui privati non si debba cadere in queste affermazioni prive di logica e di senso”: così il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti, in merito all’inchiesta di Fanpage che ha portato alle dimissioni di Flaminia Pace dal Consiglio nazionale dei giovani di FDI. “Ci sono state – spiega Foti – anche delle prese d’atto da parte dei responsabili, visto una delle dirigenti si è dimessa”. Dimissioni solo dal Consiglio e non da Fratelli d’Italia? “Si è dimessa dall’organo istituzionale, il più importante tra gli organi ricoperti – sottolinea il capogruppo rispondendo ai cronisti – dopodiché state tranquilli, che in Fratelli d’Italia chi sbaglia paga. E’ qualcun altro che non dice mai nulla, partecipando ai cortei, anche come deputato e come segretario di partito, di chi brucia le bandiere di Israele”.
In merito alle dimissioni dalla Commissione tematica “Affari europei e cooperazione”, di Flaminia Pace, il Consiglio di presidenza del Consiglio nazionale dei giovani (Cng) in una nota ha precisato che: “Appena appreso tutto quanto emerso dall’inchiesta condotta da Fanpage.it e ripreso dalla stampa nazionale, il Consiglio di presidenza, ritenendo ciò gravissimo ed in palese violazione di tutti i valori e principi che da sempre animano il Consiglio nazionale dei giovani, prendendone nettamente le distanze e non potendo procedere, per norme statutarie, con un atto d’urgenza direttamente alla revoca di un incarico elettivo, aveva già chiesto le immediate dimissioni con delibera dello scorso 17 giugno. Le dimissioni di Flaminia Pace, dalla commissione Affari europei e Cooperazione del Consiglio nazionale dei giovani, sono pervenute in data 21 giugno 2024″.
”Le espressioni deliranti di intolleranza, nascoste dietro una facciata di paraculesca presentabilità, vanno immediatamente sanzionate. Chi sbaglia paga e deve essere messo alla porta. È il partito che deve ‘dimetterli'”. È quanto ha scritto sulla sua bacheca Facebook il vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli, di Fratelli d’Italia.
“Da segretario del Fronte della Gioventù di Roma nei lontani anni ’80 – ricorda -, laboratorio di buona politica cui si deve per gran parte la modernizzazione della destra italiana, giovane e non, e il rifiuto di ogni forma di violenza fisica e morale, cacciavo ragazzi convintamente razzisti. E in quel tempo eravamo fuori dall’arco costituzionale e nessuno ce lo chiedeva esplicitamente. Ancora più importante è stato crescere generazioni orgogliose della loro identità inclusiva, fino al punto da veder nascere a destra una forte sensibilità terzomondista, e quindi anti razzista, senza che questa confliggesse con il sostegno a Israele, verso i cui kibbutz abbiamo orientato nei nostri percorsi di formazione tanti ragazzi. Nessuno può permettersi impunemente di usare il successo ottenuto da una destra che si è autocostruita una sua piena legittimazione culturale di impronta comunitaria per riproporre stereotipi che puzzavano di muffa già 40 anni fa. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni è il migliore frutto di quella seminagione”.
“Noi saremo rigorosi, ma questa vicenda non ci impedisce di chiedere altrettanto rigore a sinistra dove nemmeno servono gli infiltrati di Fanpage per far emergere la mala pianta dell’estremismo e della complicità con la violenza più brutale. Circolano immagini di feste nazionali della sinistra ortodossa con striscioni delle Brigate Rosse, ci sono assemblee ufficiali del Pd che vengono ospitate dai centri sociali in edifici occupati, c’è la partecipazione di parlamentari a manifestazioni che poi degenerano in scontri di piazza. Tutti gli estremismi vanno messi al bando”, conclude.
“Mi piacerebbe una condanna inequivocabile da parte della sinistra, e se vi riesce anche vostra, ma questo non mi consento perché voi non fate politica, perché l’inchiesta di cui stiamo parlando era stata pubblicizzata sui social con una canzone che invitava a sparare a vista a Fratelli d’Italia e ai ragazzi di Gioventù Nazionale”. Lo ha detto il responsabile dell’organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, intervenendo a Tagadà su La7 e parlando dell’inchiesta di Fanpage su Gioventù Nazionale, in riferimento a una canzone dei 99 Posse utilizzata per il trailer.
“Perché – ha spiegato – una cosa è un ragazzo preso in privato che fa una battuta sbagliata e pagherà le conseguenze, un’altra cosa è un’organizzazione ufficiale che invita a sparare a vista a chi la pensa diversamente. Su questo non ho sentito una parola dal Pd. Da La7 decidete voi visto che eravate anche sponsor” dell’inchiesta. “Il servizio mira a dire che tutto il movimento giovanile è marcio – ha proseguito – e se si dice ‘se vedo un punto nero gli sparo a vista’, se poi un matto fa del male a un ragazzo che non è mai stato razzista né antisemita ma ha solo la colpa di frequentare Fratelli d’Italia, su questo vi dovrete fare qualche domanda. Farete un’inchiesta su questo?”.
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