SIZIANO
L'Ambito territoriale dell'Alto e Basso Pavese sarà un “laboratorio” della lotta al lavoro nero e allo sfruttamento. L’Alto e Basso Pavese, che comprende 48 Comuni e ha come capofila Siziano, è uno dei 12 Ambiti selezionati dalla regione Lombardia, in accordo con i partner di progetto (Anci Lombardia e Università degli Studi di Milano Bicocca), per la sperimentazione del progetto “Inlav”, acronimo che sta per “Integrazione Lavoro Lombardia”.
SCOPI DEL PROGETTO
È un'iniziativa nata con l'intento di perseguire un interesse condiviso, ovvero di realizzare nel territorio regionale un intervento strutturato in risposta al problema del fenomeno del lavoro irregolare e dello sfruttamento lavorativo che interessa diversi comparti produttivi e colpisce i soggetti più fragili e vulnerabili (tra cui i migranti), con attenzione particolare sui casi più degradanti che colpiscono ad esempio il mondo dell'agricoltura come il caporalato.
Il progetto “Inlav” predisposto per l'Alto e Basso Pavese sarà realizzato in collaborazione con l'Aps “Le Torri” di Pavia, l'organizzazione di volontariato “Lule” di Abbiategrasso ed il Centro servizi formazione di Pavia.
GLI INTERVENTI
Questa rete territoriale agirà in funzione di prevenzione e contrasto del fenomeno, in particolare mediante la sperimentazione di interventi sul posto che prevedano l'aggancio, l'identificazione e la presa in carico delle vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo e quindi la definizione e l'accompagnamento verso percorsi dedicati di protezione, assistenza ed inclusione socio-lavorativa.
Oltre ad azioni di sistema volte a sensibilizzare le comunità locali sul tema e a rinforzare le competenze dei soggetti pubblici e privati operanti nel campo dell'identificazione e del reinserimento socio-lavorativo, il progetto “Inlav” prevede un'azione che consiste nella sperimentazione di un modello per l'emersione del lavoro nero e l'inclusione guardando, in particolare, il settore agricolo. L'Ambito territoriale attiverà punti di accesso (in pratica degli sportelli) dove, con il supporto diretto degli enti del terzo settore, si svilupperanno interventi di informazione, contatto e identificazione, presa in carico e rinvio ai servizi specialistici. —
gianluca stroppa