News da Viale Mazzini: si dice che potrebbe essere riuscito a convincerlo. Pare infatti che Roberto Sergio, ad della Rai, ci abbia lavorato a lungo fino a spuntarla, alla fine: «Ci si rivede alla prossima idea. Ciao a tutti! È stato bello». Così si era congedato Fiorello a maggio all’ultima definitiva puntata di Viva Rai 2. Ora è certo, la mattina all’alba non lo vedremo e ascolteremo più perché al suo posto ci saranno Andrea Perroni e Carolina Di Domenico: condurranno Binario 2 dalla stazione Tiburtina di Roma, e ciao. Tirate fuori i fazzoletti. Preparatevi a giochi a premi lanciati sui binari tra i pendolari pronti a infilarsi di fretta e di furia sul regionale. Ma c’è anche una buona, buonissima notizia. Fiorello potrebbe tornare la sera, in un’altra fascia estrema, quella notturna, forse quella poco prima del Tg.
È quel che si sussurra nei corridoi di Rai 2: Fiorello brama da sempre di rifare Indietro tutta di Renzo Arbore e questa potrebbe essere l’occasione giusta. Ve lo ricordate il varietà culto degli anni Ottanta? È stato uno show fortunatissimo e ha addirittura scritto una pagina rivoluzionaria della storia della televisione italiana. Era nato per scimmiottare la tivù commerciale di Berlusconi, la prima che si concedeva interminabili spot pubblicitari e spogliava le vallette senza grossi problemi. Esordì il 14 dicembre 1987 su Rai 2 e fu un successo da 9 milioni di spettatori: era la tivù che faceva satira sulla tivù giocando la carta della parodia a tutti i costi e senza pregiudizi. Quindi si sbeffeggiavano i giochi a premi che ai tempi regalavano vagonate di milioni di lire, i salottini televisivi che lanciavano sconosciuti nel mondo dello showbiz, le ragazze in mutande, l’intrattenimento sempre più leggero e privo di contenuti. Il comandante in capo era Renzo Arbore, autore e regista che, appunto, indossava un’uniforme da ufficiale di marina citando i costumi di Colpo Grosso e, accanto, aveva Nino Frassica che sfoggiava outfit all’altezza dei suoi nonsense, quindi pailette à gogo, giacche d’argento con le spalle da Star Trek, tuxedo laminati. Uno show così colorato e allegro che allora nessuno si preoccupava del politically correct quindi le Ragazze Coccodè erano vestite da galline (per fare il verso alle ragazze fast food di Drive In) e le ballerine brasiliane in perizoma e piume in testa agitavano il didietro al ritmo di Cacao Meravigliao, lo sponsor. Che però non esisteva, anche se poi gli italiani correvano a cercarlo nei supermercati. Ah, e la canzone (("Ci fa impazzao 'sto cacao meravigliao/Cacao, cacao, cacao/Lo sponsorao della nostra trasmissao") era interpretata da Paola Cortellesi, che ai tempi aveva solo 14 anni. C’erano anche Michele Foresta, che poi è diventato il Mago Forest, un esordiente Francesco Paolantoni nei panni di Cupido, Maria Grazia Cucinotta appena scartata da Miss Italia e ripescata qui come valletta e Miss Sud, l’allora giovanissima Nina Soldano, che è poi diventata Marina, la stella di Un posto al sole.
Come farà Fiorello a rispettare le regole d’ingaggio di una televisione in cui l’improvvisazione di Renzo Arbore e la sua spregiudicatezza potrebbero colpire/ferire la nuova sensibilità woke? Nell’età in cui i social media sono anche più pericolosi e potenti dei mezzi di comunicazione tradizionali, poi. E chi sarà il suo Nino Frassica? Il “bravo presentatore” che apostrofava con un qualunque “manaccia” le risposte sbagliate dei finti concorrenti? Riuscirà a reggere il confronto con un programma che non solo si è trasformato in un cult più amato e dirompente perfino di Quelli della notte ma è diventato un fenomeno di costume? E poi gli ospiti. Nel 1987 erano stati invitati personaggi che oggi sono monumenti dello spettacolo: non solo Peter Van Wood e Little Tony, ma gente come Massimo Troisi, Maurizio Costanzo, Nilla Pizzi, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, Paolo Villaggio. E adesso? Sapremo se tutto questo è anche solo lontanamente replicabile solo il 19 luglio alla presentazione dei palinsesti Rai. Nel frattempo però dai Fiore, facci sognare. Grazie.