Il tabellone del Rothesay International di Eastbourne si allinea agli ottavi di finale con i rimanenti incontri di primo turno.
E. Mertens b. [WC] L. Miyazaki 6-1 6-2
La belga Elise Mertens passa facilmente il match d’esordio cedendo solo tre game a Lily Miyazaki, ventottenne nata a Tokyo ma naturalizzata inglese. Nonostante un rendimento iniziale con la prima palla di servizio assolutamente deficitario (32% di colpi in campo) che la porta a subire un break, Mertens domina i turni in risposta, aggiudicandosi tutti e sette gli scambi sulla battuta di scorta della rivale.
Miyazaki cede subito la battuta ma riesce a recuperare immediatamente, per poi subire il parziale negativo di cinque game che chiude in mezz’ora la frazione. Nella seconda partita la britannica regge il confronto fino alla situazione di parità dopo quattro game; Mertens, nel frattempo, cresce in battuta e strappa il servizio che la porta sul 4-2. La numero trentatré del ranking deve affrontare nel settimo game una opportunità per il contro-break e risolve positivamente, per poi vincere ancora in risposta l’ottavo game e qualificarsi per il turno successivo, che la vedrà incontrare la nostra Jasmine Paolini.
[Q] A. Krueger b. [Q] V. Golubic 6-1 6-7(7) 7-5
L’elegante e leggiadra tennista svizzera Viktoria Golubic mette in mostra il suo campionario di dritti choppati e di rovesci tagliati e improvvisamente coperti e profondi e trascina la contesa per più di due ore e mezzo, ma finisce per dare il via libera ad Ashlyn Krueger, che passa il turno e si prepara per l’ottavo di finale con la canadese Leylah Fernandez.
Nel primo parziale l’inconsistenza del servizio della rossocrociata favorisce i colpi potenti dell’americana, che tralascia di prendersi solo un punto in risposta in tutto il set. Golubic non riesce mai a mettere lo scambio sul piano dell’attesa per ricavarsi il tempo del contrattacco, subendo un vero e proprio assedio; si aggiudica un solo game, il terzo, interludio bizzarro di una frazione dominata dalla tennista del Missouri.
Ashlyn parte bene anche nella seconda frazione, che la vede cogliere il quarto break su altrettanti turni in ricezione. È difficile immaginarsi un finale troppo distante da quello del set precedente ma Viktorija si focalizza sulla propria prima battuta con intelligenza e risale la corrente, approfittando di un appannamento dell’avversaria.
Golubic recupera il break e gli aggiunge tre game che la spingono sul 4-1; Krueger risponde prontamente con un tris che appaia le duellanti fino al tie-break, durante il quale l’americana manca una palla-gara e cede il set al sedicesimo punto. L’andamento particolare del set di mezzo viene mutuato dalla frazione decisiva; Golubic sembra più provata e si perde in qualche soliloquio malinconico, che lascia il posto all’esultanza dopo un colpo vincente. Krueger sale 4-1 con tre break complessivi, ma l’elvetica rinviene con il secondo contro-break del 3-4.
Ci sono ancora due break consecutivi e l’elvetica raggiunge la rivale sul 5-5 dopo un game appassionante e culminato nel secondo matchpoint per Ashlyn, annullato da un temerario dritto inside out della rivale. Il rovescio di Viktorija risplende e accomoda il 5-5 che diventa poco dopo 6-5 per la statunitense. Il dodicesimo game sembra poter favorire la disputa del tie-break ma Krueger, pur sbagliando molto, mostra coraggio e fa suo il gioco e il match, non prima però di aver mancato altre due palle-gara.
K. Muchova b. [Q] E. Avanesyan 3-1 ritiro
Karolina Muchova riprende il cammino dopo l’interruzione (l’ennesima) dovuta all’intervento al polso di quest’inverno; la tennista ceca rientra dopo la semifinale dello US Open persa contro la futura vincitrice Coco Gauff e supera la russa Elina Avanesyan, che si ritira dopo appena quattro game per un problema muscolare alla coscia sinistra. L’americana scende in campo già abbondantemente fasciata e gioca per un quarto d’ora circa, mettendo in mostra il suo ottimo rovescio anticipato che prende in controtempo la ceca in un paio di occasioni.
Muchova coglie il break nel terzo game; si muove discretamente e mette a segno ben quattro ace, probabilmente in parte aiutata dalla ridotta mobilità della rivale. L’atleta di Olomouc deve così rimandare un probante rientro all’agonismo all’ottavo di finale che la vedrà opposta alla polacca Magda Linette.
[WC] E. Raducanu b. S. Stephens 6-4 6-0
Emma Raducanu si muove a velocità doppia rispetto a Sloane Stephens, denotando una voglia di vincere che vanta probabilmente lo stesso rapporto con quella dell’americana, e si aggiudica il confronto in appena un’ora e diciassette minuti. Stephens per la verità comincia meglio e si porta per due volte in vantaggio di un break, ma si fa riprendere immediatamente, denunciando una fragilità alla battuta che l’inglese sfrutta molto presto.
Dal punteggio di 3-2 e pallina in mano per la statunitense, Sloane non difenderà più nemmeno un turno di battuta, asfissiata dalle qualità di ribattitrice di Raducanu, che nel set finale cede soltanto sei punti, di cui uno nei propri turni al servizio. Per l’inglese ora si profila un secondo turno molto interessante con la testa di serie numero due Jessica Pegula, vincitrice a Berlino la scorsa settimana.
K. Boulter b. [LL] P. Martic 6-1 7-6(8) (Michele Larosa)
La padrona di casa Katie Boulter batte con qualche difficoltà la trentatreenne croata Petra Martic, qualificatasi al torneo come lucky loser nonostante la sconfitta durante il secondo turno di qualificazione contro Elina Avanesyan. Dopo un primo set dominato, dove la britannica ha vinto addirittura il 100% dei punti giocati con la prima di servizio, nel secondo parziale la croata ha venduto cara la pelle. Il set ha visto infatti prima Boulter andare avanti, essere rimonata, superata e di nuovo affiancata fino al tiebreak. Al tredicesimo game la numero 32 del mondo è riuscita a spuntarla solo dopo 18 punti con un punteggio di 10-8.
[6] D. Kasatkina b. X. Wang 6-4 6-2 (Michele Larosa)
Costretta a soffrire Daria Kasatkina finalista lo scorso anno sconfitta solo da Madison Keys. La russa, che sull’erba può anche vantare un quarto di finale a Wimbledon, ha dovuto annullare bem 7 palle break alla cinese Wang prima di avanzare al secondo turno. Partite di errori, tanti doppi falli e gratuiti che hanno determinato una continua spirale di break e controbreak che, alla fine, hanno premiato la tennista più esperta.