Domenica 23 giugno all’ora di pranzo, all’aeroporto Marco Polo, al banco check in di Volotea scoppia la rabbia di un passeggero e la situazione degenera.
Non ha stampato la carta di imbarco e come norma della compagnia, l’addetta al check in gli chiede di pagare 30 euro.
Una richiesta che scatena l’ira del passeggero che passa dagli insulti ai colpi contro il plexiglass del banco del check in, inferti con rabbia fino a romperlo, ferendo lievemente l’addetta della compagnia, una giovane donna veneziana di 45 anni.
E deve intervenire la polizia di frontiera.
«La dipendente è stata medicata al punto di soccorso aeroportuale poi si è recata per un controllo al Pronto soccorso dell’ospedale di Mestre», racconta Ivano Traverso della Fit Cisl del Veneto che ha raccolto il racconto della addetta al check in, iscritta al suo sindacato, e ha deciso di denunciare il fatto, per sollecitare un intervento dell’Enac, delle compagnie e della società di gestione dello scalo.
Il fatto è avvenuto domenica mentre si organizzava la partenza del volo per Lione. «Siamo all’ennesimo episodio spiacevole di stress e aggressioni nel confronto di personale che finisce aggredito perché svolge un lavoro. La situazione impone una riflessione sia alle compagnie aeree che all’Enac e alle compagnie di handling perché occorre trovare forme di tutela dei lavoratori. Non dico di piazzare la polizia di frontiera ai banchi dei chech in visto che hanno già tantissimo lavoro ma forse la presenza in queste aree di vigilantes potrebbe calmare gli animi dei passeggeri ed evitare che la situazione degeneri».
Dalle informazioni raccolte dal sindacalista, il passeggero all’arrivo della polizia dopo l’aggressione nei confronti della addetta al check in avrebbe detto di essersi comportato in quel modo per aver subito offese a sfondo razzistico.
Ma la questione non ha trovato conferma presso la polizia e la addetta ha negato di essersi comportata in alcun modo con atteggiamenti razzisti verso il passeggero.
La situazione del resto in tutto il settore dei trasporti è da tempo difficile: le scelte delle compagnie, in particolare l’aumento dei costi per l’utenza per i bagagli, aggiunti alle attese o agli eventuali ritardi dei voli producono un aumento dei conflitti e a farne le spese è il personale del settore del trasporto aereo.
Campagne contro le aggressioni sono state avviate in vari scali. La Cisl le sollecita anche a Venezia.
Nel trasporto pubblico locale da tempo i sindacati hanno aperto un confronto con la Prefettura per interventi contro le aggressioni ad autisti e controllori a bordo di vaporetti o autobus.