Uscito di casa al mattino, ci è ritornato la sera, dopo il lavoro.
Peccato che, in mezzo, ci fosse un ordine di divieto di avvicinamento all’abitazione di famiglia, deciso dal tribunale e consegnato dai carabinieri quello stesso giorno.
Di fatto, quindi, la misura stabilita dal giudice non è stata rispettata neppure per 12 ore filate, anzi se l’uomo si è tenuto alla larga da casa per mezza giornata è stato solo perché, in quel lasso di tempo, aveva già altro da fare.
Intercettato dalle forze dell’ordine, è tornato in aula il giorno dopo e si è visto ribadire l’ordine di allontanamento per direttissima, rafforzato proprio alla luce dell’immediata violazione.
La vicenda risale al 22 maggio e ha visto protagonista un 52enne di Chioggia che, nel corso dell’anno passato, si era reso responsabile di maltrattamenti nei confronti della moglie e della figlia.
Il suo comportamento aveva fatto scattare le procedure di Codice rosso e il caso era arrivato fino al giudice per le indagini preliminari di Venezia, che aveva deciso di separare l’uomo dal resto della famiglia, disponendo una misura cautelare di divieto di avvicinamento alla casa e alle vittime; l’ordine è stato consegnato al 52enne proprio il 22 maggio e nella stessa serata i carabinieri hanno ricevuto una telefonata dalla moglie che raccontava come lui si fosse ripresentato alla porta dopo il lavoro, come se niente fosse.
I militari sono intervenuti per far rispettare l’ordine del tribunale, ma hanno anche riportato l’accaduto all’autorità giudiziaria, che il giorno seguente ha ribadito il divieto (e spiegato come, nel caso di una nuova infrazione, le conseguenze sarebbero state ben più gravi, fino ad arrivare all’arresto).
Nell’ultimo anno sono aumentate in tutta la provincia le denunce da Codice rosso, ma non il totale dei casi: si tratta in realtà di un segnale positivo, che dimostra come stia cambiando la sensibilità delle vittime, sempre più portate a chiedere aiuto, sempre meno soffocate dalla prevaricazione psicologica e sociale.
I numeri dell’osservatorio della cooperativa sociale antiviolenza Iside raccontano una sequenza ininterrotta di stalking, maltrattamenti domestici, abusi, revenge porn, fino all’inquietante record di fine aprile, quando nelle sole 48 ore di un fine settimana la Procura ha ricevuto venti segnalazioni.
Le procedure non necessitano di una denuncia formale, ma chiedere aiuto può anticipare la violenza.
