La difficoltà di reperire personale, e quindi di formare gli equipaggi per garantire le linee del servizio di navigazione, torna a farsi sentire.
Per l’intera giornata di ieri, sabato 22 giugno, infatti, la linea 8 balneare dalla Giudecca (ripristinata proprio quest’anno) è stata sospesa.
Disagi per i residenti che hanno dovuto appoggiarsi alle altre linee di navigazione per poter raggiungere il Lido e le altre località balneari utilizzando mezzi già sovraccarichi di turisti. Un problema, quello della carenza di personale, già evidenziato negli ultimi mesi e reso evidente da alcuni bandi emessi da Actv e andati deserti per il subaffidamento a ditte esterne di quelle corse bis che normalmente non vengono realizzate con il personale interno dell’azienda
. Negli anni scorsi, infatti, queste corse (aggiuntive rispetto al servizio garantito da Actv) venivano realizzate da compagnie come Alilaguna, Venetiana e Venice by Boat.
Ma la sospensione della linea 8 riaccende il dibattito sulla programmazione. «Quando un servizio viene sospeso», attacca Sara Arco, Pd, delegata al turismo della Municipalità di Venezia, «il problema ricade a cascata su tutti, dai residenti ai lavoratori, poiché ci ritorneremo tutti ad avere battelli intasati, simili a carri bestiame. La mancanza di organico è una condizione dovuta ad una mancata programmazione di assunzioni nonché alla bassa qualità del lavoro che quindi si ripercuote nella difficoltà nel trovare nuovi lavoratori. Già gli anni scorsi abbiamo assistito a scene di tensione tra utenti e dipendenti, costretti a rispondere in prima persona di scelte politiche non prese da loro».
Una situazione simile era stata segnalata di recente anche dal consigliere comunale Giuseppe Saccà (Pd) che sul tema aveva presentato un’interrogazione: «La coperta è corta e basta quindi un niente perché la macchina si inceppi».
Il problema è noto anche alle sigle sindacali, con Usb che parla di una «una programmazione che non soddisfa il fabbisogno di mobilità a Venezia»: «Il problema della carenza del personale», spiega Alberto Cancian, «riguarda tutte le aziende del Tpl in Italia, segno che le nuove norme per la regolamentazione dei trasporti vanno riscritte, bisogna agire sui costi del personale innanzitutto, poi vanno rivisti i salari, da troppo tempo sono fermi, altro problema è la sicurezza a bordo».
Nel frattempo, la Fit Cisl ha proclamato uno sciopero del servizio di quattro ore per il 18 luglio. «Il negoziato per il rinnovo del contratto collettivo nazionale Autoferrotranvieri Internavigatori», spiega il sindacato in una nota, «è stato interrotto a causa delle distanze registrate tra le organizzazioni sindacali e le associazioni datoriali e a seguito delle procedure di raffreddamento e conciliazione che si sono concluse negativamente senza giungere ad un avvicinamento tra le parti utile a riavviare le trattative. Ciò ha portato alla proclamazione della protesta».