Sarebbe dovuta essere una giornata di festa, ma è stata funestata da una accesa rissa tra tifosi che ha mandato due uomini all’ospedale.
La finale del torneo limenese in memoria di Roberto Libero, vinto proprio dal Limena, si è trasformata quasi in un ring, con tanto di intervento dei carabinieri: sono venuti alle mani alcuni tifosi della squadra avversaria – la Virtus Abano –, sostenitori dell’Asd Limena, genitori e spettatori.
Ad avere la peggio sono stati due uomini limenesi: uno perché raggiunto in pieno volto da un pugno, che lo ha mandato in ospedale e dal quale è uscito con una prognosi di guarigione di qualche giorno; l’altro, gettato a terra con la forza e preso a calci, si è recato ieri mattina in ospedale.
IL MEMORIAL LIBERO
Venerdì sera al campo da calcio di Limena era in programma la partita finale della seconda edizione del memorial dedicato a Libero, il dirigente della società limenese mancato a gennaio dello scorso anno per un malore che lo ha colto, improvviso e implacabile, mentre riordinava gli spogliatoi al termine di una partita del settore giovanile.
Alla finale si sono affrontate la squadra dei Giovanissimi del Limena e la squadra B della società Virtus Abano: l’ultimo atto di un torneo iniziato il 3 giugno e che concludeva la stagione calcistica prima della pausa estiva. La vittoria è stata assegnata proprio agli organizzatori e il match si è svolto senza problemi.
LE FASI DELLA ZUFFA
È stato però al termine dell’incontro, mentre sul terreno di gioco si stava allestendo un tavolo per le premiazioni, che alcuni sostenitori della Virtus Abano avrebbero cominciato a scaldarsi, cercando di entrare in campo.
A fermarli ci hanno pensato alcuni genitori del Limena e qualche spettatore, compreso il cinquantenne rimasto contuso. Lungi dal placarsi, gli animi si sono esagitati ancora di più, trasformandosi in una grande zuffa.
ARRIVANO I CARABINIERI
Qualcuno ha chiamato i carabinieri, intervenuti con una pattuglia della locale stazione: al loro arrivo, però, dopo una ventina di minuti, i militari al campo sportivo non hanno trovato nessuno della Virtus Abano, ma solo il ferito e qualche limenese, che hanno raccontato loro dell’accaduto. I militari hanno raccolto informazioni utili a risalire ai responsabili della rissa, che saranno sentiti per capire quale motivo abbia innescato la lite.
Emergessero responsabilità gravi e anche altre persone ferite, potrebbe profilarsi per qualcuno di loro persino un daspo. «Erano ragazzi più grandi dei giocatori», racconta il consigliere comunale Daniele Sabbadin, presente in rappresentanza dell’amministrazione e intento a premiare le squadre mentre avvenivano i tafferugli. «Nella rissa erano pure sostenuti da alcuni genitori. Attendiamo che venga fatta luce sull’episodio, ma condanniamo comunque il gesto, così come ogni forma di violenza».
LE DUE SOCIETA’
«Siamo dispiaciuti per quanto accaduto dopo le premiazioni per il comportamento di alcune persone che non hanno nulla a che fare con questi principi e con la nostra società», il commento di Devis Ceccato, presidente dell’Asd Limena.
Dall’altra sponda, questo il racconto di Daniele Zambon, dirigente della Virtus Abano: «C’è stata una zuffa nel cancelletto di uscita dove probabilmente si sono ristrette le maglie dell’uscita: è nata una colluttazione e un pugno ha colpito una persona, mi dicono che ha avuto la peggio a livello di naso.
So che è arrivata l’ambulanza, l’allenatore era però nello spogliatoio e noi eravamo già andati via. È pazzesco che succedano queste cose, peraltro tre quarti d’ora dopo il termine della partita. Ho sentito un dirigente del Limena, mi ha confermato che in campo c’è stata una bella partita, tranquilla, pulita.
E dice che non ha ben capito cosa è successo fuori, non sai mai chi inizia e chi continua. Ciò non toglie che arrivare alle mani è un gesto deprecabile e noi come società prendiamo le distanze. Appena capiremo cos’è successo e chi era coinvolto, prenderemo le giuste decisioni: se qualcuno dei nostri ha sbagliato, usciranno dalla nostra società».