Non riesce a terminare una giornata lunghissima al WTA 500 di Berlino, che doveva mettere in atto due quarti di finale, finirne un terzo e poi procedere alla disputa delle semifinali. La prima parte del proposito è stata portata a termine, la seconda no. Protagonista, come sempre, la pioggia.
Andiamo con ordine. Nei quarti di finale, oltre a tutte le questioni di rinvii già viste, ci si mettono anche due ritiri. Il primo è quello di Aryna Sabalenka, con la bielorussa fermata da un problema a una spalla quando già si trovava sotto 5-1 con la russa Anna Kalinskaya. A quel punto la decisione di non proseguire ulteriormente. L’altro ritiro riguarda Ons Jabeur, che dopo un primo set combattutissimo e finito al tie-break, ma vinto 11-9 da Coco Gauff (le servono 8 set point), deve alzare bandiera bianca dopo essersi fatta misurare la temperatura. In breve, dopo 68 minuti si finisce improvvisamente per quella che poteva diventare una delle partite dell’anno.
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L’unico incontro che va dunque a terminare integralmente è anche quello sospeso ieri, con Jessica Pegula che chiude il discorso contro la ceca Katerina Siniakova per 7-6(2) 3-6 6-3. Prende così vita il derby americano con Gauff, che però finisce anch’esso vittima dell’acqua. Sul 7-5 e tie-break del secondo set con 3-1 a favore di Pegula, infatti, comincia a cadere della pioggia su Berlino. Smette rapidamente, torna il sereno, ma non si riescono a dare condizioni sufficientemente sicure al campo e, dunque, si rinvia tutto a domani mattina. Potrebbero servire 4 punti come un altro parziale.
In tutto questo, l’unica che, avendo finito la sua semifinale, ha già delle certezze è Kalinskaya. La russa sconfigge, infatti, Victoria Azarenka in una semifinale dalle strane apparenze, già solo per il particolare risultato: 6-1 6-7(3) 6-1. Sarà lei ad aspettare la vincente di Gauff-Pegula, attese di nuovo in campo a mezzogiorno. Per lei è la seconda finale dell’anno, dopo quella persa con Jasmine Paolini a Dubai.