Mezzo milione di euro per rimettere a norma i padiglioni di Longarone Fiere. Lunedì 24 giugno l’assemblea dei soci dell’ente presieduto da Michele Dal Farra: sul tavolo la possibilità di un aumento di capitale sociale di cui si parla da tempo, per la verità.
Così come risale al 2011 e dintorni il progetto di sistemazione di quei padiglioni che non hanno ricevuto gli aggiornamenti necessari alle normative recenti in tema di sicurezza: un progetto che a quanto pare non si è mai riusciti a finanziare per far partire i lavori, complici dei ritardi, i rossi di bilancio che man mano andavano ripianati.
Quest’anno, seppure con difficoltà, pare che il 30 giugno si arrivi all’approvazione di un bilancio, se non in salute, almeno non in rosso.
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I padiglioni “sotto accusa” sono quelli più antichi: del resto la prima Mig (la fiera del gelato) ci fu nel 1959. Il Padiglione A e il B sono i più vecchi: l’uno del 1972, l’altro del 1979.
Le parti non corrispondenti alle normative sono legate agli impianti antincendio ed elettrico. Porte spaccafuoco e allarmi antincendio ed elettrico, qualche problema sulle centrali termiche ma queste ultime sono quasi totalmente a posto.
Una segnalazione anonima con la richiesta di qualche verifica avrebbe tolto il tappo a un problema di cui si conosceva l’esistenza: cioè che non tutta la struttura avrebbe potuto ospitare visitatori ed espositori nelle varie fiere che si sono tenute.
Soprattutto, finora si è andati avanti a deroghe, rispetto alla sicurezza.
Giorni fa, il controllo dei vigili del fuoco di Belluno che hanno analizzato e scoperto la mancanza di certificazioni che autorizzino nel complesso l’attività dell’intera Longarone Fiera: ne manca uno (del resto importante come può essere l’antincendio), ed è come non averne nessuno.
Il lavoro dettato dall’emergenza va fatto su due centrali termiche, va poi inserito da un posto di vista formale l’impianto fotovoltaico, serve un impianto di rilevazione allarmi/incendio e va adeguato l’impianto antincendio.
Le prescrizioni dei vigili del fuoco sono state molto puntuali e hanno anche fornito uno spartiacque a quel che può o non può essere utilizzato: le parti nuove di Longarone Fiere sono agibili, ma lo spazio è relativamente inferiore rispetto all’area inutilizzabile, e quindi troppo piccola per ospitare fiere importanti.
Dal 2011, il progetto c’è per portare Longarone Fiere al passo con le normative di sicurezza emanate negli anni. A mancare sono i fondi per farlo diventare realtà: un ente che ha sempre dovuto fare i conti con difficoltà di bilancio legato a un polo fieristico che ha i suoi costi.
Lunedì la riunione d’urgenza dei soci: in Ente fiera figurano soci il Comune di Longarone, Provincia, Camera di Commercio Treviso e Belluno, Unione Montana Cadore Longaronese Zoldo, Pro Loco di Longarone, i gelatieri di Uniteis, Veneto Agricoltura, Confindustria, Ascom, Confartigianato, Appia, Frav, Coldiretti, Confagricoltura.
Sul tavolo c’è un aumento di capitale di 800 mila euro circa, tra i 400 e i 500 mila euro assorbiti da questa emergenza. La prima fiera è a settembre. —
