IVREA. Non c’è mai stato un vero divieto di balneazione, ma i Comuni di Ivrea e Chiaverano avevano emesso un avvertimento, sulla base dei bollettini dell’Arpa Piemonte che riguardavano la fioritura del cianobatterio Aphanizomenon, anche detto alga verde-azzurra, potenzialmente pericolosa per la salute, se presente in elevate quantità.
Quantità che, però, già non erano così alte da stabilire un divieto assoluto. Ora il problema, nelle misurazioni dell’Arpa del bollettino del 18 giugno, pare rientrato quasi del tutto. Infatti in due punti su tre di misurazione, il valore è al di sotto della soglia di allerta. Le piogge di questi giorni, insomma, stanno aiutando a smaltire il problema. «Come Comuni, ora, abbiamo ritirato anche l’avvertimento - spiega il sindaco Matteo Chiantore -. Spiace per le attività, perché non è un’annata facile per loro, purtroppo».
L’Arpa comunque esegue misurazioni settimanali e il lago è sempre monitorato. «Il segnale è positivo - spiega il direttore generale Secondo Barbero -, sembra che la presenza del cianobatterio si sia ridotta progressivamente. Si tratta di organismi che rappresentano un potenziale rischio per la salute, come l’escherichia coli. Esistono in natura e purtroppo arrivano anche nei laghi, come il Sirio, che non hanno condizione per averne. La quantità varia, al San Michele e lago di Campagna, ad esempio, le concetrazioni solitamente sono maggiori. Magari c’è anche un fenomeno di migrazioni da questi laghi vicini. Al Sirio, normalmente, le quantità sono di gran lunga inferiori».
Innegabili le ricadute commerciali sulle attività che insistono sul lago Sirio, come lo stabilimento balneare Chalet Moia. «Nell’ultima decade del mese scorso - ricorda il titolare Dario Moia - sono apparsi lungo le sponde di Ivrea numerosi cartelli contenenti l’ordinanza che vietava la balneazione ma, nello stesso periodo, in territorio chiaveranese si è solo provveduto ad emettere un generico avviso di rischio senza alcuna ordinanza».
Dario Moia condivide così la sua perplessità con La Sentinella aggiungendo in seguito: «Di lì a qualche giorno, poi, i cartelli eporediesi sono stati sostituiti con altri che, pur elencando gli stessi identici pericoli per la salute, semplicemente sconsigliavano la balneazione».
Dopo la prima rilevazione risalente al 21 maggio l’Arpa ha provveduto a monitorare settimanalmente lo stato di salute delle acque e già da un’analisi effettuata il 28 dello stesso mese è emerso un calo delle concentrazioni di inquinanti che hanno reso nuovamente sicuro lo specchio d’acqua.
«La prima notizia ha avuto però purtroppo un effetto dirompente che ha indotto la gente a disertare il lago, tant’è che il tradizionale afflusso degli studenti che vengono a festeggiare la fine della scuola non c’è stato, determinando un calo del 70% del giro d’affari solo in quella giornata - afferma Moia, che poi rincara -. Martedì scorso una scolaresca di oltre 200 giovani, prenotati da tempo, ha disdetto. Sarebbe auspicabile che anche le informazioni positive venissero diffuse con la stessa celerità delle negative perché la semplice rimozione dei cartelli non è sufficiente. Ancora nello scorso weekend ci venivano rivolte domande sullo stato delle acque».
L’imprenditore, mostrando l’ultimo bollettino emesso dall’Agenzia Regionale che certifica la balneabilità del Sirio con validità dal 14 al 20 giugno e riportante il 21 come data del controllo successivo, conclude.
«Per i capricci del tempo nel trimestre marzo-aprile-maggio siamo stati chiusi 60 giorni ed il resto sono state giornate in cui il clima non è stato consono alla stagione. Auspico una maggiore comunicazione fra le amministrazioni di Ivrea e di Chiaverano che porti ad adottare misure concertate ed emesse contemporaneamente per non ingenerare confusione negli utenti sui temi che riguardano le acque del nostro beneamato lago».