UDINE. Era entrato in un negozio senza alcuna intenzione di fare acquisti e, approfittando di un momento di distrazione dei presenti, si era infilato nello spogliatoio del personale, uscendone con le scarpe da ginnastica di una dipendente.
E quando un altro avventore aveva cercato di fermarlo e impedirgli così di farla franca, lo aveva minacciato con una bottiglia di vetro infranto. Riuscendo quindi a tagliare la corda. Succedeva l’8 novembre del 2022 al panificio pasticceria Venier, in via Poscolle, a Udine.
Individuato in El Mehdi Quabil, 35 anni, di nazionalità marocchina, e rintracciato di lì a breve, era stato accusato di rapina aggravata dall’uso di un’arma.
Mercoledì 19 giugno il processo con rito abbreviato celebrato a suo carico davanti al gup del tribunale di Udine si è chiuso con la condanna a 2 anni di reclusione e 600 euro di multa. Il pm Maria Caterina Pace aveva chiesto una pena di 8 mesi più elevata.
Il giudice ha riconosciuto all’imputato sia l’attenuante del fatto di particolare tenuità, in regime di prevalenza su aggravante e recidiva, sia le attenuanti generiche e del danno risarcito.
Il difensore, avvocato Gianluca Rossi, aveva insistito per la derubricazione dei fatti nel reato di furto e, quindi, in una sentenza di non doversi procedere per difetto di querela, sostenendo la mancata prova di una correlazione tra l’essersi impossessato delle scarpe e la minaccia all’avventore. Peraltro con un vetro che – così il legale – nessun testimone ha detto di avergli visto usare. Scontato l’appello.
