Sulla scia di quanto sta avvenendo in tante città del paese, anche nel maggiore centro istriano le maestre d'asilo protestano per la paga troppo bassa. La minima della categoria è infatti di 974 euro mensili mentre si chiedono 1.320 euro che è la paga degli insegnanti di scuola elementare.
La richiesta fa semplicemente leva sulla Legge in materia di educazione prescolare e istruzione secondo la quale le due categorie devono essere parificate sulla retribuzione salariale. A questo punto è doveroso fare una distinzione: il fondatore delle scuole di ogni ordine e grado e lo stato per cui per tutte le spese stipendi compresi, si attinge dal bilancio statale.
I fondatori degli asili invece sono le autonomie locali, pertanto sono queste a provvedere alla copertura delle spese. Queste ultime rispondono alle accuse di non rispettare la legge dicendo di non disporre di sufficienti risorse per far fronte alle richieste di aumento salariale. Come spiegato al comizio di protesta in Piazza Foro a Pola sotto il Palazzo municipale da Rajko Kutlaca del sindacato dell' Istria, del Quarnero e della Dalmazia, alla fine dell'anno gli insegnanti delle scuole elementari si ritrovano in busta paga circa 7.000 euro in più rispetto alle educatrici d'asilo per cui la situazione e' insostenibile.
«È chiaro - accusa il sindacato - che la professione delle maestre d'asilo viene calpestata e privata di ogni dignità pur rappresentando la prima importante fase della crescita formativa dei bambini. Di conseguenza molte cercano migliori retribuzioni in altri comparti come ad esempio nel commercio oppure si mettono a pulire gli appartamenti turistici».
«Nel paese mancano 5.000 educatrici - ha denunciato la leader dello stesso sindacato Marina Cvitic – e per colmare tale lacuna si assume anche personale non qualificato per cui in tanti casi gli asili perdono la loro funzione educativa per diventare semplice soggiorno dei bambini». Il sindaco Filip Zoricic manda a dire che dal suo insediamento avvenuto 3 anni fa, lo stipendio nei tre asili pubblici, due croati e uno italiano,è aumentato in media del 30 percento. Giorni fa aveva offerto un percorso a tappe per arrivare all'aumento richiesto con traguardo finale settembre del ’26. Il sindacato ha però respinto l'offerta annunciando forme di protesta più radicali. Nei tre asili pubblici di Pola lo ricordiamo lavorano 300 educatrici con a carico un migliaio di bambini. —
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