TRIESTE In 407, nel piazzale della scuola della Polizia di Stato Vincenzo Raiola di San Giovanni, mercoledì hanno giurato di essere «fedele alla Repubblica, di osservare lealmente la Costituzione e le leggi dello Stato, di adempiere ai doveri del mio ufficio nell’interesse dell’Amministrazione per il pubblico bene».
Al giuramento di quanti hanno terminato il 225° Corso di formazione per allievi agenti della Polizia di Stato, oltre ai rappresentanti delle istituzioni, c’erano centinaia di familiari. Padri, madri, fratelli, nonni, fidanzati arrivati a Trieste per assistere a quella emozionante cerimonia.
I primi classificati nelle graduatorie finali hanno ricevuto un riconoscimento. La dirigente della Vincenzo Raiola, Antonella Cargnelutti, ha spiegato come per tutti i giovani poliziotti – già impegnati nella vigilanza ai seggi elettorali in occasione delle recenti consultazioni europee – a breve inizierà il tirocinio applicativo negli uffici di assegnazione. In 24 resteranno a Trieste.
Contestualmente, il giuramento è avvento in altre dieci scuole della Polizia. Sul mega schermo installato sul piazzale della scuola di via Damiano Chiesa, sono stati trasmessi in diretta il discorso del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e quello del capo della Polizia Vittorio Pisani, intervenuti al giuramento nella scuola allievi agenti di Peschiera del Garda.
Il prefetto Pisani ha evidenziato ai poliziotti come «la gente da voi si aspetterà comprensione, attenzione, sensibilità, dedizione perché a voi verranno affidate le sue aspettative e le sue necessità».
E ha concluso ricordando loro che «il rispetto della dignità umana è un dovere assoluto, soprattutto quando esercitate quei poteri che andranno a incidere sulla libertà personale: questo rispetto va garantito a chiunque». Il ministro dell’Interno, invece ha evidenziato come «sicurezza significa riconoscersi nei valori che sono alla base della nostra democrazia, che, solo se praticati e declinati in maniera concreta nella vita quotidiana, possono costituire il fondamento di una comunità coesa».
Rimarcando come «le persone che vengono formate alla scuola di Polizia non hanno intrapreso una nuova professione, ma una vera e propria missione a favore delle comunità in cui presteranno servizio», l’assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti ha sottolineato che «la Regione è orgogliosa del lavoro svolto dalla scuola di Polizia di Trieste, che opera a pieno regime per favorire in necessario apporto di nuove leve alle forze dell’ordine».
Guardando ai 24 neo agenti che verranno destinati a Trieste, il segretario provinciale del Sap Lorenzo Tamaro reputa come «andranno a colmare senza dubbio le perdite dei prossimi trasferimenti, ma non i numerosissimi pensionamenti». Per il sindacalista «serve investire proprio sulle scuole di Polizia, in modo da poter ridare il giusto numero di poliziotti per poter garantire la presenza e la sicurezza tanto invocata e voluta dai cittadini: la sicurezza non è un costo, ma un investimento».