Daniela Gregnanin
Duplice spaccata nella notte di martedì 18 giugno in via Umberto I. Alle 3.30, due uomini e una donna sono entrati in azione armati di piccone e hanno sfondato le vetrine di due negozi sotto i portici.
A riprendere la scena le telecamere della vicina farmacia, i cui filmati sono stati requisiti dalle forze dell’ordine. Sul posto ieri mattina sono infatti intervenuti i carabinieri del comando di via Rismondo, che hanno effettuato i primi rilievi e cercato di capire la dinamica degli eventi.
Non sembrano essere stati rubati soldi, perché i registratori di cassa erano vuoti, ma i commercianti stanno ancora valutando se manca qualcosa tra i loro prodotti.
A essere presa d’assalto per prima è stata l’attività di abbigliamento “Essenziale” di Paola Favero, aperta 13 anni fa.
I banditi hanno approfittato di un vicino cantiere per prelevare il piccone, evidentemente in uso agli operai. La porta vetrata del civico 92 è stata bersagliata di colpi, in modo da creare un foro e aprirla dall’interno.
Stesso modus operandi qualche metro più avanti: a subire il medesimo attacco il civico 52 dove si trova il “Dermal Studio” di Aliona Temporin, che si occupa da 8 anni di trucco permanente e paramedicale.
«Sono sconvolta e tanto arrabbiata, non è possibile che in pieno centro accadano queste cose – commenta sconfortata la signora Favero – Padova non è una città così sicura, bisogna che si facciano investimenti in videosorveglianza, personale e aggiungo che mi piacerebbe vedere di più il sindaco Giordani in giro per la città. Adesso dovrò arrangiarmi da sola, nessuno mi darà una mano, per la nostra categoria in questi casi non ci sono tutele. Paghiamo le tasse e meritiamo strade pattugliate, non gentaglia che circola e che fa solo danni».
[[ge:gnn:mattinopadova:14406596]]
La negoziante si scaglia poi contro il vicino cantiere e le transenne che bloccano portici: «Il piccone l’hanno preso dal palazzo in cui è in corso ormai da troppi anni il restauro, un cantiere che ormai è una latrina a cielo aperto».
«Non ho parole per quello che ho subito – racconta anche Temporin, mentre spiega ai carabinieri di essere stata avvisata dalla dipendente del tentato scasso – A parte il danno economico, quello che proprio non mi va giù, è che si colpiscono le persone che con tanto sacrificio e abnegazione si impegnano nella propria attività onestamente, pagando le tasse. Ci sono invece in giro troppi individui che non vengono controllati, che girovagano senza meta, bisogna che qualcuno intervenga. Adesso ho questo danno e spero in una riparazione veloce».
La speranza delle due esercenti adesso, è che i malviventi vengano identificati e che le assicurazioni possano essere veloci nelle procedure di risarcimento, perché non avendo tutele lavorative, ogni giorno perso rappresenta un mancato incasso. Tra i primi ad esprimere solidarietà e a recarsi sul luogo c’era Vanda Pellizzari, l’ex consigliera della Lega che si è detta dispiaciuta per l’accaduto.
Sotto accusa da parte dei commercianti c’è soprattutto il cantiere di restauro, in corso da diversi anni e che ostacola il commercio in una strada tra le più attraversate da padovani e turisti: «Non ne possiamo più del cantiere che c’è da almeno tre anni. Questa strada va fatta risplendere», auspica un’altra commerciante.