Добавить новость

Суд оштрафовал TikTok на 4 млн рублей за неисполнение предписания Роскомнадзора

МИД РФ призвал россиян отказаться от YouTube и предложил освоить Rutube

Uralruin установит арт-объекты на веломаршруте от Екатеринбурга до Каменска-Уральского

Эксперт ВШЭ по транспорту Трофименко одобрил идею платных железнодорожных переездов

World News


Новости сегодня

Новости от TheMoneytizer

Tutte le Mafie portano a Roma



L’arresto per traffico di droga di Marcello Colafigli, ex membro della Banda della Magliana, è solo l’episodio più recente. La Capitale è sempre più al centro degli interessi della criminalità organizzata: Cosa nostra, ’ndrangheta, camorra, ma anche bande albanesi, cinesi e turche. Un ricchissimo mercato per spaccio e altri gravi reati. Panorama ne ricostruisce la mappa e i «tariffari».

Quando Marcello Colafigli chiede al suo guardaspalle, che lo sta accompagnando a un incontro per l’acquisto di una partita di stupefacenti, «Aho, di’ la verità: me vedi malato a me, mentalmente?», l’altro tentenna: «Sì, un pochino... dài». Poi si corregge: «Ma malato no, in senso che sei matto fracico!». Colafigli è l’eterno ritorno della Banda della Magliana, il fantasma degli anni Ottanta che non ha mai finito di aleggiare sulla Capitale. Lo hanno arrestato, a inizio giugno, perché si era messo alla testa di una banda di narcotrafficanti nonostante fosse in regime di semilibertà. «Criminale autorevolissimo» lo definisce il gip nell’ordinanza di custodia cautelare. Il suo «gorilla», intercettato, lo idolatra: «Te sei troppo pericoloso, ’na figura troppo importante... ’na bomba, sei ’na bomba atomica... perché te c’hai ’na storia, capisci? Sei un personaggio». Il boss si schermisce: «Me sento di esse ’na persona perbene, capito? Non manco de rispetto alla gente, manco allo spazzino... Non faccio gnente...». I pm lo accusano però di aver acquistato cocaina dalla Colombia e hashish dalla Spagna guadagnando 1.800 euro netti su ogni chilo smerciato dai pischelli. Un profitto record.

Nel suo gruppo ha arruolato scagnozzi che nei sobborghi girano con pistole, taser e indossa false divise della Guardia di finanza. «Meglio farsi trovare preparati a ogni evenienza». Oggi a Roma governano le larghe intese dello spaccio. «Ci sono così tanti soldi in ballo che non conviene a nessuno fare la guerra» dice un investigatore a Panorama. L’omicidio di Fabrizio «Diabolik» Piscitelli, leader degli «Irriducibili» della Lazio e amico degli estremisti neri, avvenuto il 7 agosto 2019, ha solo provocato qualche scossa di assestamento. Diabolik guadagnava 200 mila euro al mese dagli stupefacenti. Troppo, pure per un capobastone. Il gruppo del napoletano Michele Senese lo ha così liquidato con una pallottola alla nuca nel Parco degli Acquedotti. Senese è uno dei sette re cattivi di Roma. Ha ereditato relazioni e business del cognato Antonio Gaglione e della famiglia Pagnozzi che, nella Città eterna, investivano soldi sporchi già dagli anni Settanta. Michele «’o Pazzo» sogna il papato del crimine. «Camorrista nel sangue. Un bruto, un pitbull» ci spiega un ex compagno di cella. «Metteva terrore solo a nominarlo, meglio non dargli mai fastidio». Senese è ora ai ferri corti con gli altri grandi azionisti del mercato della polvere bianca di cui era socio Diabolik: gli albanesi. Altin Sinomati, Elvis Demce (un criminale che si paragona a Dio), Arben Zogu, Dorian Petoku sono ricchi e sconosciuti, ma comandano un esercito di delinquenti incalliti.

«Gente brutta assai» li definì Massimo Carminati, «er Cecato», l’altro grande comandante della malavita locale tornato in libertà da qualche tempo dopo la condanna per Mafia Capitale. «Gli albanesi sono forti perché sono invisibili. Non sai chi devi uccidere per primo, ce ne sono troppi» commenta un vecchio padrino della Banda della Magliana con il nostro settimanale. «In dieci anni» sottolinea invece un poliziotto della Squadra mobile, «hanno fatto una carriera fulminante. Sono partiti come schiavi, si sono ritrovati faraoni». Quel che non è riuscito a bengalesi, georgiani e rom che ancora si barcamenano tra furti, rapine e un po’ di usura. I valvassini del crimine. I feudatari, invece, hanno soldi e potere. Fare un calcolo delle piazze di spaccio attive è impossibile. «Sono centinaia» ragiona un investigatore dell’Antimafia. «Ancor più difficile è censire i “delivery”. Quelli che fanno il porta a porta per acquirenti che certamente non si mettono in fila a contrattare col pusher in periferia».

«A San Basilio» conferma un pregiudicato uscito dal giro, «quasi ogni palazzo ha un punto vendita e squadrette di baby spacciatori. Come li fai ad arginare?». Il bazar offre di tutto. A tutti. Turisti compresi. Roma è un enorme laboratorio di chimica. È Medellin senza la foresta. «Il Fentanyl, la droga degli zombie, è apparsa qui per la prima volta nel 2018, ben sei anni prima che scattasse l’allarme». La roba arriva per lo più da Nord Africa, Penisola iberica e Sud America. In Perù si era stabilito da almeno dieci anni Franco Pompili, detto «Palazzo». È stato arrestato a 63 anni, nel maggio scorso, mentre passeggiava per Lima con moglie e figlio di 10 anni. Era l’ufficiale di collegamento con i cartelli del Pacifico, legato ai Fasciani, eredi della Magliana che han fatto una fortuna con panifici, pescherie, centri estetici, rivendite di auto e stabilimenti turistici. Per difendere gli affari le bande arruolano picchiatori e sicari professionisti. Come l’argentino Raul Esteban Calderon, sospettato delle uccisioni di Diabolik e di un narcos di Tirana, Shehai Selavdi, freddato sulla spiaggia di Torvaianica tra i bagnanti. O come Matteo Costacurta, uno che viene da una buona famiglia ma che, sostiene la Procura, «delinque per piacere, per gusto personale».

Nella terra del Vaticano c’è una preghiera speciale pure per gli omicidi. «Lo mannamo a giocà a briscola e tresette co’ San Pietro», ascoltano gli investigatori intercettando un’utenza di un capoccia legato agli albanesi. E quando il killer fa centro, i mandanti esultano al telefono: «Esecuzione perfetta». «Sto a mannà uno dei miei meglio omini a rischià l’ergastolo, mica va gratis» sbotta al telefono un altro capobanda. Spedire all’altro mondo qualcuno costa dai 40 ai 150 mila euro, a seconda della caratura della vittima. Ma si può chiudere con un anticipo e un robusto pagamento rateale: 100 mila euro subito e poi 4 mila euro al mese per un anno. Una gambizzazione costa 5 mila euro mentre ingaggiare un «macellaio» per tirare quattro coltellate a un rivale vale «’na piotta», 100 euro. A un «palo» si allungano intorno ai mille euro mentre per un sequestro di persona, con relativa consegna dell’ostaggio, le trattative partono da almeno seimila euro.

Fuori dal perimetro del centro ci sono poi i proiettili vaganti. Un’anziana, Caterina Ciurleo, è stata assassinata per errore durante una sparatoria al Prenestino, a fine maggio. Era seduta in auto a chiacchierare con un’amica quando un colpo di revolver le ha perforato un polmone. A inizio 2024, un quattordicenne è morto durante una rissa in un parcheggio tra il patrigno e alcuni attaccabrighe. E quand’anche scattano le manette, i mammasantissima continuano a comandare dal carcere di Rebibbia, come ha svelato il pentito Fabrizio Capogna. Basta pagare, come sempre: mille euro per uno smartphone o 250 per un telefonino di vecchia generazione. E per mezzo chilo di hashish servono settemila euro. La detenzione è meno pesante con una canna. Quelli più astuti alterano, scambiando le provette, i risultati dei test delle urine e si fanno passare per tossicodipendenti per essere assegnati, così, ai più tranquilli padiglioni di riabilitazione.

«A un certo livello a Roma l’unico problema che puoi avere è dove mettere i soldi» sintetizza un magistrato della Direzione distrettuale antimafia. Le organizzazioni storiche (camorra, ’ndrangheta e Cosa nostra) hanno ormai un radicamento inestirpabile nell’economia legale. Ci sono poi le gang straniere che hanno trovato terreno fertilissimo. «I cinesi stanno investendo tanto» sottolinea un collaboratore di giustizia campano a Panorama, «soprattutto nella zona di Prati. La loro forza sono riciclaggio e sfruttamento del lavoro nero». Ancora, ecco i criminali turchi che da Torino si son trasferiti nella Capitale. Dove una recentissima inchiesta della Procura di Milano ha scoperto un’articolata rete di punti di appoggio che il capomafia Baris Boyun, che in patria è accusato anche di lotta armata e terrorismo, ha allestito per far arrivare centinaia di clandestini dall’Asia incassando dai 2.500 ai seimila euro a persona. A Roma gli uomini di Boyun, soprannominato il «fratello maggiore», reclutano anche assassini e trafficanti di droga e armi. Negli uffici investigativi il timore è che nel giro di qualche anno la Città Eterna possa passare sotto il controllo delle mafie straniere. «C’è questo rischio e gli indizi esistono tutti» continua il pentito campano. E aggiunge: «Ma non esisterà mai una Cupola unica, una cosca più potente delle altre. Sarà solo un clan che venderà più droga e avrà più soldati a disposizione». Roma, non vuole padroni.

Ne è convinto pure Antonio Mancini, storico esponente della Banda della Magliana, che a Panorama offre questa lettura: «L’epoca nostra è finita, e mi spiace per Marcellone Colafigli che ci è cascato di nuovo dopo tutti quegli anni di galera... ma come si fa? I vecchi boss della Banda ora sono uomini d’affari, si sono evoluti, non frequentano più la strada. Carminati non spaccia, fa finanza». Secondo Mancini, sarebbe stato raggiunto un accordo tra vecchie e nuove leve. «Dove ci stanno i vecchi boss non si spara, non si deve fare casino. Vi siete mai chiesti perché non succede mai nulla a Trastevere, Testaccio a Ponte Milvio o alla Magliana? Lì ci stanno i soldi veri. È nella periferia stracciona che gli sbandati creano i disastri». Colletti bianchi contro i randagi del narcotraffico. Con il Giubileo del 2025 alle porte si stanno moltiplicando gli investimenti di fortune sospette. «Il dopo pandemia è stato caratterizzato da uno shopping compulsivo delle organizzazioni mafiose soprattutto sul fronte della ristorazione e del turismo che restano saldamente in mano ai napoletani» spiega un alto ufficiale dei carabinieri. Bar, concessionarie, imprese di costruzione, società di intermediazione petrolifera, gioiellerie e persino aziende del settore medico-ospedaliero vengono finanziati con capitali infetti. A Roma le Fiamme gialle hanno rintracciato, pochi mesi fa, una società di consulenza che si occupava di nascondere al Fisco ingenti patrimoni illeciti facendoli passare attraverso wallet e piattaforme criptate per trasferirli all’estero. Si faceva pubblicità col sito www.paradisifiscali.org. Più espliciti di così...

Sempre il pentito campano sostiene: «Il nostro clan trent’anni fa aveva impiantato nella Capitale una società che ci faceva guadagnare miliardi e miliardi con le truffe sull’Iva. Sembrava un miracolo ottenere tanto rischiando poco». E la situazione nel frattempo non è cambiata. Nel 2022, rileva la Direzione investigativa antimafia, le variazioni societarie (soprattutto nell’immobiliare) sono aumentate del 47 per cento. «Nella maggior parte dei casi» si legge nella relazione Dia, «dietro il “turn over” di amministratori, nel trasferimento di quote o nel cambio di assetti societari si cela l’infiltrazione di organizzazioni mafiose». Non è un caso, dunque, che nel secondo semestre 2022 il Lazio sia stata la seconda regione d’Italia per numero di segnalazioni di operazioni sospette: ben 9.788 di cui 8.705 nella sola Capitale a fronte delle 8.363 del semestre precedente. Con questi numeri è complicato tenere sotto controllo tutto. Ogni tanto qualche squalo finisce nella rete. A febbraio sono stati sequestrati beni per 20 milioni di euro a un imprenditore romano vicino al clan Polverino di Marano (Napoli): sono finiti sotto chiave quattro ville, un complesso industriale, 144 appartamenti, vari terreni, 11 aziende e 22 veicoli, tra cui diverse auto di grossa cilindrata. In precedenza erano stati colpiti i «manager» delle cosche calabresi Alvaro e Carzo cui erano state confiscate 12 società del valore di 100 milioni di euro. Una goccia nell’oceano.

«Prima della guerra tra Mosca e Kiev» racconta una fonte dei Servizi segreti, «anche le mafie russa e ucraina stavano iniziando a investire a Roma ma poi tutto si è fermato con l’invasione. In alcuni casi hanno collaborato su operazioni finanziarie estere triangolate con grosse aziende italiane». L’Urbe è un universo in espansione con infinite occasioni di guadagno. «Piste giudiziarie non si sono addentrate in questo campo ma, nella comunità dell’intelligence europea, sappiamo bene che le mafie straniere che si muovono su Roma hanno spesso l’appoggio degli 007 dei Paesi d’appartenenza che riciclano fondi neri e proventi di traffici illegali in combutta coi boss». Tanto, nella città di San Pietro, basta una preghiera per lavare i peccati. Oppure no?

Читайте на 123ru.net


Новости 24/7 DirectAdvert - доход для вашего сайта



Частные объявления в Вашем городе, в Вашем регионе и в России



Smi24.net — ежеминутные новости с ежедневным архивом. Только у нас — все главные новости дня без политической цензуры. "123 Новости" — абсолютно все точки зрения, трезвая аналитика, цивилизованные споры и обсуждения без взаимных обвинений и оскорблений. Помните, что не у всех точка зрения совпадает с Вашей. Уважайте мнение других, даже если Вы отстаиваете свой взгляд и свою позицию. Smi24.net — облегчённая версия старейшего обозревателя новостей 123ru.net. Мы не навязываем Вам своё видение, мы даём Вам срез событий дня без цензуры и без купюр. Новости, какие они есть —онлайн с поминутным архивом по всем городам и регионам России, Украины, Белоруссии и Абхазии. Smi24.net — живые новости в живом эфире! Быстрый поиск от Smi24.net — это не только возможность первым узнать, но и преимущество сообщить срочные новости мгновенно на любом языке мира и быть услышанным тут же. В любую минуту Вы можете добавить свою новость - здесь.




Новости от наших партнёров в Вашем городе

Ria.city

В ночь на 2 и 3 августа в Подмосковье перекроют переезд на трассе А-107

Россиянин похитил оставленные на лавочке 1,5 млн рублей

Московский стендап и двойник Нурлана Сабурова в ЦУМе!

Петербургские генералы не признали в суде вину во взятках

Музыкальные новости

Sheba: "Я единственный, кто делает крутую качественную электронную музыку"

В АО "Желдорреммаш" на 8,5% увеличено количество оздоровительных путевок для персонала

Жара? Пейте горячее! Доктор Кутушов назвал метод спасения от жары

Телеканал ТНТ приступил к съемкам сериала «Остаться друзьями» с Анастасией Калашниковой и Борисом Дергачевым

Новости России

В Южном Бутове в рамках фестиваля «Лето в Москве. Все на улицу!» проведут занятие по йоге 4 августа

"Брошен вызов": Генпрокурор России назвал теракты в "Крокусе" и Дагестане следствием просчёта властей

Глава Минобороны Индонезии дал обещание Белоусову: "Направим наш военно-морской контингент"

Мособлдума напомнила о штрафах за продажу энергетиков детям

Экология в России и мире

Victoria`s Secret показал кампанию новой коллекции Dream

Уроки анимации в Екатеринбурге

Zuhair Murad haute couture FW-2024/25 (осень-зима 2024)

Сеть клиник «Будь Здоров» займется разработкой инициатив по укреплению здоровья работающего населения

Спорт в России и мире

Мирра Андреева поднялась на девять строчек в рейтинге WTA

Медведев и Андреева сыграли микст на Олимпиаде-2024 в Париже

Мирра Андреева после победы в Румынии поднялась на девять мест в рейтинге WTA

Финалистка Уимблдона Паолини не смогла выйти в четвертьфинал Олимпиады-2024

Moscow.media

ПАДЕНИЕ СУПЕРДЖЕТА

Отделение СФР по Москве и Московской области проактивно открыло свыше 32 тысяч СНИЛС новорожденным

Ладога... Лето...

Филиал № 4 ОСФР по Москве и Московской области информирует: Родители 240,5 тыс. детей в Московской области получают единое пособие











Топ новостей на этот час

Rss.plus






Uralruin установит арт-объекты на веломаршруте от Екатеринбурга до Каменска-Уральского

МИД РФ призвал россиян отказаться от YouTube и предложил освоить Rutube

Мособлдума напомнила о штрафах за продажу энергетиков детям

Эксперт ВШЭ по транспорту Трофименко одобрил идею платных железнодорожных переездов