TRIESTE Le squadre di ricerca martedì sono state impegnate su due fonti: in Carso, a Sgonico, per trovare la 69enne Stanka Mokole, e a Borgo San Sergio, per tentare ancora, a sei giorni dalla sua scomparsa, di individuare una traccia dell’82enne Bruno Makarovic.
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In mattinata – dopo che la Prefettura ha attivato il piano delle ricerche – il territorio di Sgonico è stato oggetto di un sorvolo anche a bassa quota di un elicottero dei Vigili del fuoco. Alcuni punti delle aree boschive più impervie sono stati ispezionati alzando in volo anche dei droni: ma di Stanka Mokole, la donna originaria di Precenico e residente a Sales, che soffre di Alzheimer ed è scomparsa da casa nel tardo pomeriggio di domenica, non è stata trovata traccia.
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Proprio a Sales, nei pressi della scuola, è stato allestito il campo base, con la presenza di forze dell’ordine, Vigili del fuoco, tecnici del Soccorso alpino e speleologico di diverse sezioni del Friuli Venezia Giulia, inclusa quella di Trieste. In azione anche le unità cinofile.
Ai soccorritori istituzionali si sono aggiunti molti compaesani e residenti. Stanka Mokole è molto conosciuta e apprezzata su tutto l’altipiano, perché a lungo impegnata sia sul fronte politico, nelle file di Rifondazione comunista, sia negli uffici dei patronati della Cgil, dove compilava le dichiarazioni dei redditi di centinaia di persone. In tanti si sono offerti di collaborare con le forze dell’ordine, ma alcuni si sono organizzati autonomamente, in gruppo, per battere i sentieri del Carso. Proprio la conformazione dell’altipiano triestino rappresenta, in questa circostanza, un ostacolo. Stanka Mokole è infatti una camminatrice e potrebbe aver intrapreso uno dei mille sentieri che solcano il Carso.
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L’ultima volta è stata vista domenica sulla strada che unisce Sales a Precenico. Era vestita in maniera sovrabbondante in relazione alla stagione, «perché freddolosa di natura» hanno spiegato ieri alcune persone che la conoscono bene. Quegli abiti pesanti potrebbero averle permesso di trascorrere le due notti dalla scomparsa all’addiaccio.
Sull’altipiano comunque dopo l’imbrunire la temperatura si abbassa, anche se l’estate è alle porte. Di certo la situazione si aggrava di ora in ora.
Alcuni esperti hanno ricordato che le persone affette da Alzheimer spesso sono dotate di una forza fisica superiore alle media, ovviamente rapportando il tutto all’età e alle condizioni individuali.
Il campo base che era stato allestito invece a Borgo San Sergio, per le ricerche di Bruno Makarovic, martedì non era operativo. A cercare l’86enne uscito il 12 giugno scorso dalla casa di riposo Santa Chiara di via Maovaz, senza farvi più ritorno, già dalle prime luci dell’alba c’erano gli operatori del gruppo di volontariato e Protezione civile dell’Associazione nazionale della Polizia di Stato con le unità cinofile.
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I cinque cani “a discriminazione olfattiva”, molecolari, che hanno perlustrato la zona – a differenza delle prime unità cinofile intervenute e che avevano diretto il fiuto verso la parte boschiva alle spalle di via dei Peco – hanno seguito una traccia che li ha portati al comprensorio delle case dei Puffi di via Grego.
Dopo giorni di ricerche e di indagini da parte della Polizia, le ipotesi al vaglio sono diverse. Bruno potrebbe essere stato inghiottito dalla fitta area boschiva dietro alla casa di riposo e che si spinge fino ai piedi di Cattinara, sebbene sia stata scandagliata dalle squadre di ricerca. Oppure si è spinto oltre, fino a raggiungere il comprensorio dei Puffi. Magari dopo che, perso nel bosco e confuso considerando sia affetto da demenza senile, ha cercato riparo, visto che lo scorso mercoledì notte pioveva. Remota, ma non esclusa, l’ipotesi che sia salito su un autobus per raggiungere un’altra zona della città.
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