Il suo cuore ha smesso di battere improvvisamente, Eriberto Andretta – cameraman dell’emittente padovana Cafè Tv 24 – si è spento a 59 anni.
Venerdì 14 giugno il tecnico delle riprese aveva fatto il suo regolare turno dalle 17 alle 21 negli studi in zona industriale, poi era tornato nel suo appartamento all’Arcella, dove abitava con un coinquilino.
Eriberto, d’abitudine, chiamava a giorni alterni la madre Gina Pettenuzzo, titolare del negozio “La Fenice” in centro a San Martino di Lupari. Si sentivano e vedevano spesso mamma e figlio.
Sabato mattina, però, la mamma non riusciva a mettersi in contatto: Eriberto non rispondeva come di consueto.
Dopo una serie tentativi andati a vuoto, in un crescendo di preoccupazione, Gina ha raggiunto il coinquilino a Padova il quale, aprendo la porta della stanza di Eriberto, lo ha trovato senza vita.
Disperata, la madre ha avvertito una collega del figlio residente a Mestre, affinché informasse del decesso il titolare dell’emittente, l’operatore della comunicazione Massimo Righetto: «È stato un fulmine a ciel sereno», spiega, «Ci eravamo salutati venerdì, Eriberto stava bene, anche se ultimamente mi aveva confidato che i medici gli avevano raccomandato di smettere di fumare e adottare uno stile di vita più attento, dopo che in passato aveva avuto qualche problema di salute».
La televisione era la sua passione: «Si occupava di riprese con la videocamera, del montaggio dei girati ed era anche cameraman in studio. Un professionista serio, che sapeva fare bene il suo mestiere. In un lavoro dove il dettaglio dell’immagine è importante, lui era scrupoloso creativo. Collaborava anche con Veneto Film per la realizzazione di cortometraggi e aveva conoscenze anche in ambito musicale. Una brava persona: il collaboratore che ogni datore di lavoro vorrebbe avere».
«Ti porterò sempre nel cuore», scrive un amico, «quando riguarderò i tuoi montaggi, le belle sigle che hai creato, tutti i videoclip dei primi anni degli 883 ed il film Jolly Blue del quale sono onorato di aver conosciuto dettagli che mai a nessuno hai raccontato. Dovevamo vederci in questi giorni per aggiornarci su progetti futuri, ora sono così spaesato che non sono davvero sicuro se davvero avranno luce».
A San Martino di Lupari, cittadina di origine di Eriberto Andretta, il 19 giugno alle 15.30 in Duomo la comunità si stingerà attorno a mamma Gina, alle sorelle Lavinia e Valentina, per dargli l’ultimo saluto.
Eventuali offerte saranno devolute all’associazione Amami per il progetto “Dopo di noi”.
