Chituru Ali ha fatto seriamente traballare l’iconico muro dei dieci secondi, la barriera simbolo dei 100 metri infranta soltanto da due italiani nella storia della specialità regina dell’atletica (e non solo). Dopo Marcell Jacobs (9.80 in occasione dell’apoteosi olimpica) e Filippo Tortu (9.99 nella memorabile notte di Madrid), il velocista comasco ci è andato vicinissimo correndo in 10.01 nelle batterie del Meeting di Turku, ma la sua prestazione è stata agevolata da un vento favorevole di ben 3,8 m/s, ovvero ben oltre il limite previsto dal regolamento per certificare le prestazioni ai fini statistici (+2,0 m/s).
L’azzurro ha eguagliato il riscontro cronometrico ottenuto due mesi fa a Nairobi, anche in quella volta con una brezza eccessiva alle spalle (+2,2 m/s): ci riproverà alle ore 18.32 in finale, dove ritroverà Marcell Jacobs (9.99 nell’altra batteria, tornando sotto i dieci secondi dopo due anni) dopo l’emozionante duello ammirato dieci giorni fa agli Europei.
Dopo aver conquistato la medaglia d’argento continentale a Roma con il tempo di 10.05 (suo personale in condizioni di vento regolare), Chituru Ali si è rimesso prontamente in gioco e ha dimostrato di essere in una condizione di forma davvero eccellente, pimpante verso le Olimpiadi di Parigi 2024 a cui nei fatti è già ammesso in virtù del ranking.
Il nostro portacolori ha ampiamente distanziato il ghanese Benjamin Azamati (10.12), lo svedese Henrik Larsson (10.15) e l’austriaco Markus Fuchs (10.18). Nell’atto conclusivo incrocerà anche Jacobs e i canadesi Andre De Grasse (10.15) e Jerome Blake (10.25).