I carabinieri di Portogruaro e di Azzano Decimo hanno eseguito un'ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari a carico di un 20enne residente in Friuli, ritenuto responsabile di tre rapine ai danni di studenti minorenni, commesse nell'area della stazione ferroviaria di Portogruaro.
Oltre al giovane, nel corso delle indagini sono stati individuati altri quattro ragazzi che hanno partecipato alle rapine, per i quali sono stati adottati un foglio di via obbligatorio dal Comune di Portogruaro della durata di 2 anni, due avvisi orali, due divieti di accesso e stazionamento in determinati luoghi per ragioni di sicurezza della durata di 1 anno.
L’indagine era partita dopo che i ragazzi, accompagnati dai genitori, avevano sporto denuncia.
La baby gang accerchiava i prescelti alla fermata dei bus dell’Atvo e dell’Atap a Portogruaro. Poi pretendeva i soldi. «Tu non sai chi è lui, ti viene in casa», il maggiorenne, stando al racconto delle vittime, indicava di volta in volta un complice. La composizione del gruppetto variava.
Intimiditi, gli studenti consegnavano il denaro: 40 euro, 48 euro e nell’ultimo caso le cuffiette senza fili del cellulare (airpods) del valore di 270 euro.
I carabinieri hanno ricostruito tre episodi avvenuti il 22 febbraio, il 23 aprile e il 16 maggio. Nell’ultimo caso il pm ha contestato al diciannovenne di aver tirato fuori pure un coltellino.
Le querele sono state così tempestive da consentire agli inquirenti l’acquisizione immediata delle immagini della videosorveglianza comunale. Grazie alle riprese degli occhi elettronici sono stati individuati gli autori.
Sono state raccolte poi le testimonianze delle persone offese, che lo hanno descritto e riconosciuto e degli autisti delle corriere. Uno studente, in particolare, ha confessato di essere sceso in un paese diverso dal suo quando ha visto l’indagato salire sul bus: temeva che potesse capire dove abitava.
