Si torna a parlare di Federico Leonardo Lucia – ovvero Fedez – ma questa volta non per risse o pettegolezzi. Al centro dell’attenzione, infatti, vi è una questione che coinvolge anche il campione olimpico Marcell Jacobs (che, come riportato dal Corriere, ora rischia di finire a processo per diffamazione). Per comprendere pienamente come si sia giunti a questo punto, è necessario fare un passo indietro e tornare al 2021. Per Jacobs è un anno d’oro. Letteralmente. Ai Giochi olimpici di Tokyo, infatti, stabilisce il nuovo record italiano nella batteria dei 100 m piani per poi stabilire il nuovo record europeo e infine vincere la medaglia d’oro, diventando il primo italiano nella storia della disciplina a raggiungere questo risultato. Poi un altro oro nella staffetta 4×100 m; infine è il portabandiera alla cerimonia di chiusura dei Giochi. Insomma, Marcell Jacobs diventa una sorta di icona, non solo sportiva: tv, giornali e social parlano di lui. Delle sue prestazioni sportive e, come spesso accade, cresce la curiosità anche sulla sua vita privata. Contestualmente cresce la delusione per essersi affidato a un team di esperti – a suo dire sbagliato – che gestisse la sua immagine. Si tratta della società milanese Doom, di cui è socio anche Fedez, e che – come si legge sul sito – “mette al centro i brand, con progetti creativi, di consulenza e influencer marketing. Non esistono i miracoli, solo lo spettacolo. E sappiamo come farlo”. Ma di tutto ciò, per Jacobs, neanche l’ombra. O almeno questo è quello che ha sostenuto lo sportivo stesso pubblicamente. E ora dovrà prendersene tutte le responsabilità. I rapporti tra Jacobs e la Doom Integrated Communication Company si incrinano fino alla rottura definitiva che ha comportato delle conseguenze di natura legale e giudiziaria. Jacobs recede il contratto e la Doom srl avvia una causa civile contro di lui.
Da civile a penale, il passo è breve. Il motivo? A gennaio 2023 il velocista rilascia un’intervista al giornale La Stampa accusando sostanzialmente la società di Fedez di non essersi impegnata sufficientemente per raggiungere gli obiettivi preposti: curare nel miglior modo possibile i suoi interessi e la sua immagine. Jacobs aveva parlato chiaramente: “Nel 2018 mi sono affidato alla società di Fedez, mi aspettavo che stare vicino a lui desse visibilità. Ma non hanno mai sviluppato un progetto. Pensavo fossero pronti a un mio eventuale grande risultato, ma non è stato così. Quando ho vinto a Tokyo e mi hanno scritto 24 ore dopo. Erano al mare e non gliene fregava niente“, aveva detto. Per poi aggiungere: “Ho cambiato e quando mi sono trovato davanti a persone che promettevano soldi e numeri mi sono affidato. In qualche mese ho realizzato che mi raccontavano come non sono. C’era poca trasparenza”. L’agenzia fondata da Fedez non era di certo rimasta con le mani in mano. A stretto giro era arrivata la querela da parte dell’amministratrice Berrinzaghi (Annamaria, mamma e manager di Fedez), dallo stesso rapper e della Dream of Ordinary Madness Entertainment srl per diffamazione aggravata. Adesso la Procura di Brescia, tramite il sostituto procuratore Giovanni Tedeschi, ha formalmente accusato Jacobs di diffamazione e ha depositato l’avviso di conclusione delle indagini. Questo atto potrebbe precedere la richiesta di rinvio a giudizio. A questo punto non resta che attendere nuovi sviluppi della delicata vicenda con Jacobs, Fedez e mamma Annamaria protagonisti, i quali – nel momento in cui si scrive – non hanno rilasciato alcun commento pubblico.
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