LIGNANO. Stava effettuando un intervento di pulizia lungo l’arenile quando, tra la sabbia, a circa dieci centimetri di profondità, ha visto affiorare un osso lungo circa 32 centimetri.
È successo a Lignano, nel pomeriggio di sabato, poco dopo le 16.30, all’altezza del Lungomare Trieste, stabilimento 1Ter. È stato un dipendente della Lisagest a fare il macabro ritrovamento e a chiamare i carabinieri della stazione di Lignano, intervenuti sul posto in pochi minuti. Sulla base dei primi accertamenti effettuati si ipotizza possa trattarsi di un omero umano appartenuto a una donna ma tutti gli accertamenti sono ancora in corso.
L’osso rinvenuto è stato posto sotto sequestro. La zona, così come tutta la spiaggia di Lignano, è stata sottoposta a una profonda opera di ripascimento ed è possibile che l’osso sia stato raccolto assieme alla sabbia depositata sull’arenile.
«Sono stato informato del ritrovamento – spiega Emanuele Rodeano, presidente Lisagest – dal responsabile del personale della spiaggia, che chiedeva lumi in merito al da farsi. Gli accertamenti sono ancora in corso. L’osso in questione potrebbe appartenere a una persona ma anche a un animale. Abbiamo subito contatto i carabinieri, che hanno preso in custodia il reperto. Ritrovamenti di questo tipo non si sono mai verificati durante la mia gestione.
È sicuramente la prima volta che accade un fatto simile. La spiaggia – ricorda il presidente di Lisagest – è stata oggetto di un importante intervento di ripascimento, nell’ordine di 200 mila metri cubi di sabbia, ed è quindi ragionevole ritenere che quest’osso possa essere giunto dove è stato ritrovato grazie alla movimentazione di tutto questo volume di sabbia, che, per quanto riguarda l’ufficio in questione, proviene dal bagnasciuga del canale di porto Lignano».
Tra le ipotesi c’è anche quella che possa appartenere ad una donna di nazionalità filippina, il cui corpo era stato rinvenuto, in avanzato stato di decomposizione, nel luglio del 2017, in prossimità della foce del Tagliamento.
Del ritrovamento è stata informata la Procura, che provvederà a delegare tutti gli accertamenti del caso. Il pubblico ministero potrebbe nominare un medico legale oppure affidare gli accertamenti ai carabinieri del Ris o alla Scientifica.