IVREA. Una famiglia di pecore che bruca dentro un cantiere del Pnrr da 1,2 milioni di euro. Succede negli orti alle spalle del quartiere di San Grato, dove proseguono i lavori, anche se in ritardo rispetto alla tabella di marcia.
Come aveva già spiegato l’amministrazione comunale, infatti, all’inizio si pensava di riuscire a portar via i rifiuti in un mese. Poi, l’assessore Francesco Comotto, aveva ipotizzato fine maggio, con maggiore cautela. Ma alcuni cumuli di rifiuti, sono ancora lì. E sono lì anche dei cumuli di rifiuti scaricati abusivamente.
Si vede chiaramente che la condotta da reato ambientale, che ha caratterizzato il cantiere fin dall’inizio, non è mai terminata, nonostante la minaccia di utilizzare telecamere di videosorveglianza per incastrare i malfattori.
La questione che ruba l’occhio, però, in questi giorni, è la presenza di pecore che brucano nel cantiere. E che, in realtà, affonda le sue radici in momenti antecedenti all’inizio dei lavori.
Dentro uno degli orti di proprietà privata, recintato e su cui non insistono i lavori, c’erano infatti una pecora e un ariete. Ora pare che abbiano figliato e il gregge si è arricchito.
Sono almeno cinque, gli esemplari presenti. Che non restano, però, confinati all’interno dell’orto privato. Ma saltellano felici all’interno del cantiere, avvicinandosi anche alle case, come testimoniano alcuni residenti. Un gregge libero, che saltella e bruca vicino ai cumuli di rifiuti.
Il cantiere, in passato, era stato interessato da fenomeni frequenti di abbandoni di rifiuti, che in misura minore, comunque, proseguono.
«I furgoncini passano di qui, vengono a scaricare rifiuti quasi tutte le notti», ci dicevano i residenti nei mesi scorsi.
Nel quartiere, ormai, era diventata cosa nota: gli orti di Canton Vesco erano diventati un collettore per gli abbandoni di rifiuti, una discarica a cielo aperto. Un fenomeno che con il tempo si è allargato a macchia d’olio. Ci siamo imbattuti in cataste di pneumatici che non avevano una traccia di terra o fango, resti di case in muratura e vetri, un pezzo di aspirapolvere, divani – buoni per far prendere il sole ai gatti randagi, almeno -, poltrone.
Oggi ci sono ancora dei resti in muratura, nonostante dal cantiere siano stati portati via la maggior parte dei rifiuti. Un lavoro immane, come aveva sottolineato l’amministrazione comunale, che era rimasta stupita della mole di rifiuti da conferire in discarica.