PAVIA. Una buca sulla strada e il guard rail troppo basso. Due condizioni che potrebbero avere avuto un ruolo nell’incidente costato la vita l’8 di agosto dello scorso anno all’imprenditore di Pavia Pierangelo Scariato, morto a 53 anni mentre percorreva con il suo scooter la ex statale 35 nel territorio di Certosa. I familiari dell’imprenditore tirano in ballo la Provincia, responsabile della manutenzione di quel tratto di strada. Pronta una causa civile per i danni (l’assicurazione non ha ancora risarcito) mentre è già aperto un procedimento penale che vede indagato, per omicidio colposo, un geometra dell’ente provinciale.
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Richiesta di archiviazione
La procura, tuttavia, sulla base di una consulenza affidata all’ingegnere Emanuele Fracasso, vuole l’archiviazione: i parenti della vittima si sono opposti nell’udienza che si è svolta l’altra mattina in tribunale davanti alla giudice Daniela Garlaschelli. La famiglia, in altre parole, chiede che si vada avanti con l’accertamento delle responsabilità. La giudice si è riservata e prenderà la sua decisione nei prossimi giorni. Nel procedimento penale il geometra è difeso dal legale Alessandra Stefano, mentre i familiari si sono rivolti all’avvocata Luisa Flore.
La perizia
L’imprenditore di Pavia aveva riportato ferite gravissime all’addome e al torace ed era morto due dopo l’incidente, al San Matteo. L’autopsia escluse del tutto l’ipotesi di un malore. Già durante i rilievi della polizia stradale emerse invece come possibile causa dell’incidente un avvallamento della strada: il 53enne avrebbe perso il controllo della moto finendo in questa buca. L’uomo era stato sbalzato dalla sella ed era finito contro il guard rail a lato della strada. La consulenza di Fracasso, disposta dalla procura, si sofferma sul ruolo che potrebbe avere avuto la buca, ma anche sull’altezza del guard rail, più basso rispetto a quanto prevedono le norme a causa delle continue asfaltature che hanno abbassato, nel tempo, il livello della strada. Nella conclusione della sua perizia, però, il consulente non arriva a una certezza sul nesso tra l’incidente mortale e le condizioni della strada.
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Da qui la richiesta di archiviazione della procura per il geometra responsabile della manutenzione. I parenti della vittima, però, non ci stanno e chiedono alla giudice di andare avanti, anche disponendo ulteriori indagini. La presenza della buca, dice il legale dei familiari, «è stata accertata dal consulente della procura»: la sua pericolosità viene in qualche modo riconosciuta perché il giorno dopo l’incidente la Provincia provvede a chiuderla.