La diagnosi del cancro, l’operazione, la speranza di uscirne e poi la nuova – terribile – sentenza. Un uomo conosciuto, amato, pieno di energia, che aveva incontrato centinaia di ragazzi quando faceva il bidello all’ombra delle mura.
Luca Meneghini aveva solo 53 anni. Si è spento giovedì 13 giugno nel reparto di Oncologia dell’ospedale di Vicenza dove era ricoverato da poco più di un mese.
Nato e cresciuto a Fontaniva, da cinque anni abitava a Cittadella. L’anno scorso la scoperta della malattia, quando i medici gli avevano diagnosticato un tumore allo stomaco: «Luca si era sottoposto ad un intervento chirurgico importante, ma era felice di averlo superato positivamente», racconta la compagna Barbara, «la gioia non è però durata a lungo: nel giro di poco tempo, il mio compagno ha iniziato a sentirsi poco bene».
È stato quindi necessario approfondire, capire, rientrare nelle corsie d’ospedale. «I vari accertamenti medici hanno drammaticamente rivelato che il male aveva intaccato anche un polmone».
Bisogna ripartire, tornare a lottare, stringere i denti e provarci, ancora. Non sono stati mesi semplici, ma Meneghini non ha mai smesso di sperare nella sua guarigione.
«Era un grande combattente, lottare faceva parte del suo dna. E amava la vita, nonostante tutto, nonostante le prove, le fatiche».
Chi lo conosceva prova in queste ore una profonda tenerezza: perché era una persona con una sua particolare delicatezza, umile, semplice e di compagnia.
Meneghini era molto conosciuto nell’Alta: poco più che ventenne aveva fatto il bidello all’Istituto Girardi di Cittadella, incarico che aveva lasciato per dedicarsi alla professione di pittore edile.
Chiusa l’attività, aveva affiancato la compagna Barbara nella gestione di un bar a Vicenza. Era un lavoro che gli piaceva, perché lo metteva a contatto con le persone.
Il ricordo di un amico a cui era legatissimo: «Ho sempre creduto fossi immortale, malgrado le mille difficoltà della vita. Ti ho sempre visto come un supereroe, pur lasciando trasparire le tue debolezze. Sei stato un grande amico, compagno di mille conversazioni e serate più o meno divertenti. Sei stato un uomo, con i suoi pregi e difetti».
La difficoltà di accettare: «Non doveva andare così, la tua voglia di combattere avrebbe dovuto essere premiata. Riposa in pace Luca, io so che la tua mano quando ho bisogno la trovo sempre a stringere la mia. Grazie».
Oltre alla compagna, lascia la mamma Bertilla, la sorella Tiziana e il figlio Angelo.
Il funerale sarà celebrato il 14 giugno alle 16 nel duomo di Fontaniva, sua città natale.
