MONFALCONE Non si servivano solo drink, ma anche cocaina al bar La Carrozza, epicentro di una rete di spaccio che prelevava all’ingrosso, pure dal Veneto, lo stupefacente per distribuirlo poi in centro città, a due passi dal duomo, nei parchi pubblici, a Panzano e perfino fuori dalle sue fabbriche, dove la cessione non dava nell’occhio per via dell’elevata affluenza di operai. È la parabola di un locale, anni addietro (e sotto tutt’altra gestione, italiana) molto in voga e rinomato per la cucina di pesce, che nel 2023 era stato invece assunto in gestione dal titolare dominicano e che all’alba di 5 giorni fa è stato chiuso per tre mesi dal Questore Luigi Di Ruscio, per motivi di ordine pubblico.
A sventare la presunta attività illecita i poliziotti del Commissariato di via Foscolo con i colleghi di Gorizia, dopo un anno di indagini serrate che hanno portato globalmente all’arresto di 7 persone (3 sono donne), l’esecuzione di 11 perquisizioni e il sequestro di quasi 3 etti di coca – 290 grammi nel dettaglio – per un valore sulla piazza che sfiora i 300.000 euro. Il prezzo al consumatore della polvere bianca si attesta sui 100 euro al grammo. La sostanza, ai fini investigativi, sarà ora analizzata dai laboratori forensi, per circoscriverne provenienza e grado di purezza. Le persone, tutte indagate per detenzione ai fini di spaccio in concorso.
L’operazione “Asterix”, questo il nome in codice affibbiato all’inchiesta coordinata dalla Procura isontina e condotta dalla Polizia di Stato di Gorizia è arrivata alle ultime battute, svelando una parte dei suoi retroscena. Un’attività antidroga complessa, che ha spezzato una «significativa attività di spaccio nel pieno centro di Monfalcone».
Oltre all’arresto dei pusher, sono stati bloccati i canali di rifornimento della droga, proveniente anche da fuori regione. S’è poi identificata una quindicina di consumatori di coca, italiani e stranieri, tutti under 30, e chiuso appunto il pubblico esercizio la cui «principale finalità era quella di costituire la “base” per spaccio e consumo».
Tutto s’è mosso a partire da luglio, quando gli agenti di via Foscolo hanno messo a fuoco il locale di fresca apertura, gestito da persone della Repubblica Dominicana, e notato una serie di movimenti sospetti. Le successive attività d’indagine, cui da ultimo ha contribuito la Squadra mobile di Gorizia, sono state effettuate utilizzando sia metodi tradizionali – appostamenti e pedinamenti – sia cimici e telecamere in uso alla Polizia giudiziaria: hanno consentito di ricostruire come «intorno al locale di via Dell’Arena, gravitassero numerose persone, per lo più sudamericane, dedite al consumo e allo spaccio».
Di cocaina. Le presunte attività illecite avvenivano dentro e nelle pertinenze del bar, «luogo di cessione e consumo» e «non solo in presenza dei gestori, ma pure con la loro partecipazione». Le sostanze, destinate non unicamente agli avventori, ma pure ad altre persone che a loro volta gestivano uno spaccio in proprio: un “subappalto”.
Gli appostamenti in borghese hanno così consentito di individuare una delle fonti di approvvigionamento – pure gestita da domenicani residenti in altre città del FVG e del Veneto, nonché di effettuare numerosi sequestri, per un ammontare complessivo di 70 gr di polvere bianca. In “Asterix” s’inserisce il precedente arresto, lo scorso autunno, di una coppia al rientro da Padova con 50 gr di coca nel suv.
E dunque gli ultimi sviluppi: al termine dell’indagine il Gip ha emesso quattro provvedimenti di custodia cautelare a carico di altrettanti dominicani, tra cui il titolare de La Carrozza, di età compresa tra i 33 e i 53 anni, residenti a Udine, Romans e San Pier, implicati nei presunti illeciti. Due si trovano in carcere, due ai domiciliari. L’ulteriore misura dell’obbligo di dimora è scattata invece per un quinto indagato, connazionale di anni 44, romanese.
Le misure risalgono a venerdì, quando in collaborazione con le Mobili di Trieste, Treviso e Udine, sono scattate le 11 perquisizioni con l’ausilio di unità cinofile e gli equipaggi del Reparto prevenzione crimine di Padova. Proprio nel corso di queste verifiche dalla cantina di un 42enne dominicano residente a Turriaco, sono emersi due involucri di cocaina pressata per un peso di 220 gr, più che sufficienti a far scattare l’arresto in flagranza. Indagate infine in stato di libertà altre 5 persone la cui posizione non s’è considerata tale da dover applicare misure coercitive.
La fase è di indagini preliminari, perciò vige la presunzione d’innocenza dei coinvolti fino a sentenza definitiva.
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